La nuova Apple nel post Steve Jobs. In molti avevano previsto tutto questo: “Ora che Jobs è morto nulla sarà più come prima”, dicevano. Molte cose stanno cambiando, perché quella che una volta era la Apple e non ne sbagliava una, o quasi, da troppo tempo ci sta deludendo.

Anche il più fedele degli adepti, perché tutti gli iUser questo sono, non potrà negare che anche la Apple sta sfornando flop a ritmo sempre più serrato. Quella che un tempo era un’azienda che aveva al centro di ogni sua mossa, dalla produzione al marketing, l’utente medio, oggi invece tiene gli occhi fissi sul mercato. Una strategia che sta portando a errori madornali e a discrete delusioni per i consumatori.

Steve Jobs

Jobs presenta il MacBook Air

La Apple di Steve Jobs non aveva questo problema, non voleva (solo) vendere, voleva principalmente appagare i propri clienti ed essere alla loro altezza. Ogni prodotto e ogni aggiornamento aveva certo i suoi difetti, ma non deludeva mai la platea degli acquirenti, fossero già fidelizzati o meno. Questo spirito, questa volontà di stupire il consumatore, insieme a un’attenzione nevrotica per i dettagli, rendevano gli iDevice richiesti e desiderati in tutto il mondo. Capita già di sentire qualcuno chiamare un generico lettore mp3 “iPod”, proprio come accadde col velcro, all’origine nome di un prodotto commerciale e infine nome generico per indicare il materiale. Questo voleva dire lasciare il segno e passare alla storia.

Gli errori risalgono al tempo in cui Google Maps smise di essere l’app di navigazione pre-installata sui sistemi Apple. A Cupertino decisero di creare un’app domestica, scelta che si rivelò un fallimento. La testa del responsabile del progetto rotolò e col tempo e dopo vari aggiornamenti l’ordine fu ristabilito. Poi i problemi di ricezione causati dal posizionamento dell’antenna dell’iPhone 4: le scuse comportarono una custodia in omaggio a tutti i possessori del telefono. Della serie “sì è vero, il telefono prende male se lo tieni troppo stretto, ma almeno ora è più protetto e puoi tenerlo meno stretto, così prende meglio!”.

Di recente la Apple ha rilasciato Yosemite e IOS8, i nuovi sistemi operativi per computer e dispositivi mobili. L’aggiornamento prometteva di semplificare ancora una volta la vita degli utenti grazie alla funzione Continuity che fa comunicare in via diretta dispositivi mobili e fissi, permettendo a chi fosse in possesso sia dell’uno che dell’altro di poter continuare ciò che si è lasciato in sospeso su un dispositivo, sull’altro.

Tim Cook CEO della Apple

Tim Cook CEO di Apple

Purtroppo, malgrado Yosemite possa essere installato anche su computer risalenti al 2007, solo dispositivi molto recenti, rilasciati dopo il 2012, supportano questa funzione. Parlando poi di prodotti mobile occorre addirittura avere almeno un iPhone 5. Insomma, per la stragrande maggioranza dei clienti, una delle funzioni principali dell’aggiornamento non è disponibile. La sensazione quindi è di un’innovazione principalmente pensata per spingere le vendite dei nuovi prodotti.

Non che IOS8 abbia fatto una figura migliore sui nuovi dispositivi. Dopo neanche una settimana di vita venne aggiornato a IOS 8.0.1, aggiornamento talmente pieno di bug da far perdere il segnale della rete cellulare sui nuovi modelli di iPhone 6 e 6 Plus.  L’installazione su vecchi dispositivi li rallenta al punto che l’Huffington Post sconsigliava ai suoi lettori di effettuare l’aggiornamento.

Nei confronti dell’iPhone 6 la rete si è sbizzarrita nella derisione più indefessa, il nuovo melafonino potrebbe passare amaramente agli annali come “l’iPhone che si piega”. Un telefono che fin dai primi attimi non è stato molto fortunato: il primo iPhone 6 comprato in assoluto viene fatto cadere davanti alle telecamere di una rete televisiva. Il video è diventato virale ovviamente.

Volendo poi infierire, è impossibile non nominare il Celebgate, lo scandalo nato dalla pubblicazione online delle foto hot di famosi VIP holliwoodiani, privatamente memorizzate sui sistemi iCloud. Inevitabile così come ricordare che quando non era ancora stato rilasciato OS Yosemite, al momento del lancio, il nuovo sistema iCloud era già disponibile per gli utenti Windows e non per gli utenti Mac. Oltre la burla anche la beffa.

Dobbiamo convenire che Apple oggi non è al suo massimo. Forse si sente l’assenza di Jobs con la sua maniacale attenzione ai dettagli e la sua guida determinata e intransigente. Forse, ora che lui manca, sono tutti spaventati dalla sua eredità e nella paura di sbagliare sbagliano. Forse dovremmo attendere ancora un po’ prima che ci sia un’altra rivoluzione Apple, come quella dei tablet avviata con l’iPad. Malgrado Apple non stia più coccolando i suoi fedeli utenti come faceva un tempo, la speranza non deve andare perduta, bisogna continuare ad avere “fede” e attendere.

Il Watch potrebbe salvare la situazione e forse tutto questo sarà solo un brutto ricordo.

La Mela senza Steve Jobs: che fine ha fatto la Apple di una volta? ultima modifica: 2014-12-04T17:24:50+00:00 da Andrea Romani