Pensavate che fosse finita? È già ricominciata. Sto parlando della “febbre da Wes” che ha già contagiato migliaia di hipster. Dopo “Moonrise Kingdom”, il 10 aprile esce in Italia Grand Budapest Hotel, ottavo lungometraggio del regista statunitense. Tra furti, omicidi e improbabili fughe, Wes Anderson tornerà a colpirci con la sua simmetrica e poetica capacità visionaria dai colori pastello, rigorosamente al rallentatore. Il trailer e una carrellata di scene dei suoi lavori.
Wes Anderson, classe 1969, grazie al sodalizio con i fratelli Owen e Luke Wilson, conosciuti all’Università del Texas, ha iniziato la sua carriera cinematografica producendo insieme allo strano duo un cortometraggio, Bottle Rocket, notato da un produttore che li portò al Sundance Film Festival. Anderson e i Wilson riuscirono a trovare una casa di produzione, e riuscirono a girare Bottle Rocket – titolo italiano Un colpo da dilettanti – come lungometraggio, nel 1996.
Da lì in poi, la sua carriera è stata costellata di grandi successi: grazie a cast iperstellari (tra gli attori con cui ha collaborato troviamo Bill Murray, Angelica Houston, Edward Norton, Adrien Brody e Gwyneth Paltrow) e alla sua grande “firma” registica, è stato in grado di ipnotizzare orde di post-adolescenti malinconici, nel nome dell’innocenza dei suoi personaggi, spesso attaccati all’infanzia in modo quasi morboso, e delle colonne sonore complementari ai suoi quadretti fotografici, che sembrano quasi dipinti di bambini, spensierati ma allo stesso tempo nostalgici.
Per sapere cosa aspettarsi dal suo ultimo film, al cinema proprio in questi giorni, basta soffermarsi sui suoi lavori passati, di cui, di seguito vi propongo una piccola selezione di scene abbastanza iconiche dal punto di vista stilistico: rapidi carrelli, dialoghi stranianti, piani simmetrici e didascalie.
I TENENBAUM (The Royal Tenenbaums) , 2001
LE AVVENTURE ACQUATICHE DI STEVE ZISSOU (The life aquatic with Steve Zissou), 2004
IL TRENO PER IL DARJEELING (The Darjeeling Limited), 2007
MOONRISE KINGDOM, 2012
[Eleonora Corica]