Sono intorno a noi. Proliferano ormai come i Gramlins immersi nell’acqua. Là dove c’era un negozio, ora ci sono loro: i distributori automatici. Partiti da scuole e uffici, sono ora sui nostri marciapiedi. Dove andremo a finire di questo passo? Al tramezzo “Kebab e peperoni”? Tra gli effetti di tale recente boom, anche questo genere di mostri alimentari. Abbiamo valutato alcuni pro e contro della loro ingombrante presenza.

Nella nostra società, comunicare con ugola e corde vocali è quanto mai una pratica umana in via di estinzione. I simulatori di voce computerizzati e gli smile di WhatsApp valgono ormai più di mille parole. Il casellante, storicamente così loquace e affabile, è da tempo una figura professionale più a rischio della tigre blu vegetariana. C’è di più, in base alle previsioni di Paolo Fox, nel 2032 basterà pensare all’idea del caffè per farsene portare uno sotto il naso da un pony-robot.

Nel frattempo, molti si accontentano di risparmiare pochi spicci per gustare alla veloce una brodaglia castana per autosomministrarsi il farmaco più utile a risvegliare i dormienti: il placebo. Non solo caffè, ma anche hot dog, caramelle, gelati e articoli da autogrill: nei distributori automatici, un fenomeno commerciale che sta spopolando in tutte la nostre città, puoi trovare ogni genere di articolo che fa al caso tuo, che notoriamente non tieni alla salute, né tanto meno ti curi dello stato economico dei commercianti old school del quartiere. A molti piacciono, certi li schifano, altri li temono, taluni ci pernottano.

h24 negozi automatici

Prima di inserirci nel mugugno mainstream contro minimarket cingalesi e megastore cinesi, valutiamo alla nostra maniera la sempre più massiccia presenza a Genova dei punti vendita automatici, le famigerate  “macchinette” h24. Corrosi dal dubbio, ci domandiamo: è già considerato vintage bere il caffè in torrefazione? E se esiste una macchinetta per ogni più pruriginoso desiderio consumistico, perché ostinarsi a comprare l’olio Control in farmacia? Proviamo a rispondere a questa domanda valutando i pro e i contro di questo piccolo anticipo di distopia robotica.

I PRO
  1. I prezzi dei prodotti sono di poco inferiori a quelli dei negozi.
  2. Al cliente viene risparmiata la terribile briga di dire “Buongiorno, vorrei… grazie e arrivederci”.
  3. Con un investimento minimo di 20.000 euro chiunque può aprirne uno. Anche li cani.
  4. Il servizio microonde è utilizzabile anche da chi si porta la parmigiana avanzata della nonna.
  5. Quando piove diventano un tetto sotto cui ripararsi. Se vivi in strada possono diventare un salotto.
  6. Viene mantenuto l’anonimato se si vuole acquistare cartine e filtri, gondoni, anelli fallici o oli lubrificanti per agevolare il sesso anale. Badate però che non ci sia nessuno dietro di voi.
  7. Il servizio è garantito h24: se a mezzanotte t’accorgi di non avere il latte per la colazione dell’indomani mattina, solo loro ti possono aiutare.
  8. Le loro luci illuminano le strade buie di Genova come il fulmine le notti di tempesta.
  9. Al loro interno, al fine di mettere a proprio agio il cliente al momento dell’acquisto, è spesso propinata una selezione dei maggiori successi musicali degli ultimi 15 giorni.
  10. Spesso, all’interno di tali “negozi” è presente anche la macchina del money change. Ora «Ho solo banconote» non sarà più una scusa valida per liquidare chi vi chiede l’elemosina.
  11. Le mafie cittadine faticano a chiedere il pizzo tramite la tastiera per la digitazione del numero corrispondente al prodotto desiderato.
I CONTRO
  1. Accelerano inevitabilmente la disumanizzazione del processo lavorativo, avvicinando il giorno in cui il contatto umano esisterà solo attraverso campi elettromagnetici.
  2. Propinano ogni genere di porcheria alimentare a basso costo a cui anche i seienni hanno facile accesso, per la felicità dei dentisti della città.
  3. Una simpatica telecamera sopra la tua testa pare farsi i cazzi suoi, ma se provi a infilare la classica monetina con il filo attaccato nella fessura, sembra che alle tue spalle compaiano due gendarmi a cavallo lieti di condurti al gabbio.
  4. La loro presenza penalizza i commercianti circostanti, costretti a spennare i clienti più fedeli per non chiudere baracca a causa della concorrenza.
  5. Non vendono i biglietti dell’autobus, non fanno le ricariche telefoniche e il caffè tende a liquefare le feci nel tuo intestino.
  6. É sempre più difficile recuperare il prodotto incastrato all’interno dell’infernale marchingegno automatico. Consigliamo qualche allenamento di rugby per dare maggiore vigore alle tue spallate.

(Noterete che la quantità di “pro” sopra elencati è superiore a quella dei “contro”. La cosa non ha alcuna importanza).

Distributori automatici h24: pro e contro ultima modifica: 2014-03-25T19:48:09+00:00 da Alessandro Pucci