Dopo Instragram arriva EyeEm, la foto app con la marcia in più. Niente foto da bimbiminkia o con le labbra a culo di gallina davanti allo specchio del bagno, qui si fa sul serio.
L’universo fotografico è cambiato, lo avevamo già notato parlando della Lomo. Gli smartphone, anche tra i più economici, hanno ottiche sempre più sofisticate e raggiungono i livelli di molte compatte. Accanto agli scatti da social, i selfie e gli hashtag di Instagram dilaga l’autocelebrazione di chi possiede una reflex. Ormai chiunque abbia un pc e ami la musica è un dj, e chiunque abbia una macchina fotografica costosa è un fotografo.
EyeEm è la foto app pensata per far incontrare i due mondi. Quello della “vera” fotografia, artistica e professionale, e quello degli scatti digitali catturati con lo smartphone.
Non è un semplice competitor di Instagram, EyeEm è un intero nuovo modo di catturare momenti.
EyeEm: una foto app
Ovviamente, non può mancare la possibilità di personalizzare le proprie foto con un ricco strumentario per l’editing. Gli scatti possono essere organizzati in album e condivisi con gli altri fotoamatori della comunity dedicata, da “seguire” in stile Twitter e appunto Instagram.
A un primo sguardo EyeEm sembra una qualsiasi app dedicata alle foto, ma le funzionalità Mission e Market la rendono unica.
Mission: scatta la foto e vinci
Nella sezione Mission si possono trovare dei contest fotografici a tema. Ogni missione ha un termine, le linee guida da seguire per poter vincere, e soprattutto il premio. Uno scatto prodotto da un semplice smartphone potrebbe diventare parte di una mostra, di una pubblicazione, usata per una campagna pubblicitaria o altro. A questo si aggiungono possibili interviste all’autore, incontri con famosi fotografi o gadgets.
Market: vendi le tue foto su EyeEm
EyeEm offre inoltre un vero e proprio “negozio” su cui qualunque utente può vendere i propri scatti. Un mercato dove oltre a farsi conoscere si può anche guadagnare con le proprie foto.
L’utente decide quali delle sue opere mettere in vendita, gestendo in autonomia i copyright di ciascuna immagine: non concede i diritti di esclusiva a EyeEm e quindi mantiene la possibilità di vendere lo stesso scatto su altri siti. L’unico punto nero in questo servizio è la distribuzione degli introiti: il guadagno di ogni foto venduta viene diviso al 50% tra l’utente e EyeEm stesso. L’app si tiene una percentuale astronomica, forse proprio perché chi vende foto su questa piattaforma non avrebbe mai pensato di guadagnare 1 cent con uno scatto da smartphone. Se EyeEm si tiene una bella fetta, la non esclusiva dei diritti garantisce all’utente la possibilità di vendere i suoi scatti migliori anche su altre piattaforme, che in ogni caso non garantiscono royalty maggiori. Cercando altri photomarket digitali ci si accorge che la percentuale trattenuta da EyeEm non è poi così assurda. Con iStock ad esempio si può incassare fino al 45% del prezzo di vendita di una foto, partendo da un minimo del 15%. SmugMug invece richiede agli utenti di sottoscrivere un piano da almeno 12.50$/mese per poter iniziare a vendere qualche scatto, lasciando al fotografo l’85% di ogni vendita.
EyeEm cavalca l’onda degli scatti catturati con lo smartphone con uno stile nuovo, abbandona l’egocentrismo del selfie e ricerca lo spazio artistico che Instagram non è riuscito a mantenere. Le missioni e il mercato sono due incentivi ben congeniati, se non per guadagnare almeno per mettersi alla prova con una community agguerritissima.