“Genova, ruvida poesia”: a Palazzo Ducale di Genova ecco la mostra fotografica di Diletta Nicosia e Mattia Ciafardo, realizzata grazie al crowdfunding e ispirata all’esperienza e agli scritti di Paul Valéry che a Genova visse e a cui dedicò Au crayon et au hazard. “Due giovani fotografi, una burbera città di rara bellezza, e la loro celebrazione attraverso la luce”. Dall’8 al 17 aprile 2016 a ingresso gratuito.
Chi l’ha detto che per confezionare una mostra fotografica di qualità servano ingenti capitali? Alle volte basta solo mettere le carte in tavola, comunicare al mondo i dettagli del proprio progetto e le aspirazioni che vi sono racchiuse e poi affidarsi al popolo di Kickstarter: se davvero dietro a una buona descrizione ci sono talento e passione, potrebbero essere gli internauti di tutto il mondo a premiarli.
Questo è esattamente ciò che è successo a due giovani fotografi genovesi, che proprio grazie alla popolare piattaforma di crowdfunding hanno potuto realizzare il loro sogno, quello di mettere in mostra i propri scatti nel tempio della cultura della loro città, Palazzo Ducale. Poco importa se insieme a quella della bravissima Diletta Nicosia, studente all’Istituto Italiano di Fotografia a Milano, l’esposizione in questione porta la firma del nostro Mattia ‘CiafArt‘ Ciafardo, che da due anni cura magistralmente la fotografia e i video di YURY Mag, perché il concetto resta lo stesso: l’estro artistico, la preparazione tecnica e la perseveranza prima o poi portano soddisfazioni a qualunque fotografo.
Se poi, a muovere i nostri c’è l’amore per la città in cui sono nati e cresciuti, unita all’ispirazione data dalle parole di Paul Valéry, il risultato di tanti sforzi rischia davvero di essere un successo a mani basse, di quelli da festeggiare nei vicoli in pompa magna.
La “notte di Genova” di Paul Valéry
E proprio ai caruggi, le anguste viuzze del Centro Storico di Genova che serbano tra gli antichi palazzi l’intera storia della città, è dedicata la mostra fotografica “Genova, ruvida poesia“, visitabile gratuitamente nella galleria Artelier di Palazzo Ducale dall’8 al 17 aprile. Quella stessa massa di fitti vicoletti che una notte d’autunno di qualche anno fa (1892) sconvolse le certezze di Paul Valéry, allora poeta simbolista appena 21enne, tornato da poco a Genova, città d’origine di sua madre Fanny.
“La notte di Genova“ fu l’esperienza più sconvolgente di tutta la sua vita, una notte di dolore e rivelazione, una notte in cui realizzò l’orrore dell’inutilità della poesia e dell’intera esistenza. Il senso di smarrimento provato nell’esplorare il labirintico reticolato che preannuncia il porto si unì allo scoppio di un violento temporale che si abbatté sulla città ligure e che scatenò la crisi di Valéry, il quale in seguito a quell’episodio si distaccò dalla poesia e adottò un approccio alla letteratura e alla vita molto spirituale. Molti anni dopo, a Genova e a quella notte burrascosa, dedicherà il testo Au crayon et au hasard:
“Genova, città dei gatti. Angoli neri. Si assiste alla sua ininterrotta costruzione dal tredicesimo al ventesimo secolo […]. Sullo sfondo, il monte Fascie, grigiastro e rosato, colore elefante. Carruggi. Qui, moltitudini di bambini giocano attorno a povere p… nude, o seminude che si offrono sulla soglia dei loro bassi aperti. […] Si va nella vita complicata di questi profondi sentieri come si entrerebbe nel mare, nel fondo nero di un oceano bizzarramente popolato […]. Odori concentrati, odori ghiacciati, droghe, formaggi, caffè abbrustoliti, cacao deliziosi finemente tostati […]. Cucine fragranti. Queste torte gigantesche, farine di ceci, mescolanze, sardine all’olio, uova sode imprigionate nella pasta, torte di spinaci, fritture. Questa cucina è antichissima. Genova è una cava d’ardesia”.
Quei “profondi sentieri” sono proprio i vicoli che tutti conoscono e la cui fisionomia non è poi così cambiata dall’epoca di Valéry, se non dai bombardamenti degli Alleati durante la guerra. Lì, dove la luce filtra coraggiosamente tra gli alti palazzi fino a toccare il “fondo nero di un oceano bizzarramente popolato“, sono forse cambiati oggi i volti e gli odori, ma non è mutato il fascino poetico ma un po’ rude di quelle vie che racchiudono costantemente sacro e profano.
Genova, ruvida poesia
Questa è la Genova raccontata dalle fotografie di Diletta e Mattia, il loro dono a una città dal fascino ineffabile, che conserva però nei suoi tratti il carattere ruvido dei marinai o dei lavoratori del porto. La mitezza del mare si infrange contro i duri scogli della costa, a poco cammino dall’innalzarsi dei monti. A Genova e nel suo Centro Storico, maestosità e miseria, poesia e freddo raziocinio si sposano ogni giorno, in un trionfo di contrasti che meglio non potrebbe essere dipinto che dal bianco e nero.
“Celebrarla attraverso la luce e il bianco e nero, attraverso le sue strade e le sue persone, è un lavoro passionale e inarrestabile ed è un amore che desideriamo condividere“, raccontano i due autori della mostra, ognuno a sottolineare un aspetto del cuore di Genova che fu scorto anche da Valéry.
Diletta Nicosia ha diretto il suo obbiettivo sui giochi di luce e sulle forme geometriche create dal sole nel suo tentativo di illuminare le strade e le menti di chi voglia orientarvisi.
Mattia Ciafardo posa invece il suo sguardo sulle presenze umane, sulle persone, sul “bizzarramente popolato” che vive talmente in simbiosi con il proprio ambiente, da risultare sfocate e come pervase da un istinto a fondersi con la propria città.
Da loro ideata, curata e allestita, la mostra “Genova, ruvida poesia” aspetta per 10 giorni chiunque voglia visitarla, a partire dall’inaugurazione di venerdì 8 marzo alle ore 17, e rappresenta la grande occasione per entrambi per mostrare a tutti lo stile delle loro fotografie.
Il progetto collima con il grande fermento culturale che anima da diversi anni la città di Genova, che dopo aver accolto i lavori di grandi nomi della fotografia come Steve McCurry e Sebastião Salgado (in mostra fino al 26 giugno) si prepara, sulla scia del successo dello scorso anno, a La Settimanale di Fotografia, la serie di incontri e dibattiti che vedrà incontrare professionisti, amatori e semplici appassionati dal 27 aprile al 25 maggio.
Info
Mostra fotografica “Genova, ruvida poesia”
Dove: spazio espositivo Artelier, Palazzo Ducale, Cortile Maggiore, piazza Matteotti 32r, Genova.
Quando: da venerdì 8 a domenica 17 aprile 2016. Inaugurazione venerdì 8 aprile dalle 17 alle 20.
Orari: lun-ven: 15-18, sab-dom: 10.30-18.
Prezzi: ingresso gratuito. Tutte le fotografie esposte sono in vendita in vari formati.
Contatti: Diletta Paola Nicosia: (+39) 3297857067, Mattia Ciafardo: (+39) 3491704073, Elena Boschieri: eboschieri@fastwebnet.it (+39) 3388602494, Elisabetta Lodoli: elisabettalodoli@libero.it (+39) 3479028871.
Evento Facebook: http://www.facebook.com/events/1306653316016866/
Info e portfolio autori: dilettapaolanicosia.com, mattiaciafardo.com.