Il voto al referendum del 4 dicembre incombe e molti di noi hanno trovato difficile informarsi a riguardo, tra internet e televisione. Eppure sarebbe bastato un unico Dio per guidarci verso la luce: Gustavo Zagrebelsky. Ecco come sarebbe un mondo mediatico dominato dal professorone per eccellenza.

Ci siamo. Il 4 dicembre si deciderà gran parte del sistema di funzionamento del nostro paese. Negli ultimi due mesi le opinioni sono fioccate ovunque. Anche chi avrebbe voluto lavarsene le mani in santa pace è stato raggiunto dal dibattito Sì vs No, che ha assunto toni sempre più aggressivi, al punto che quello zen di Beppe Grillo è arrivato a direvotate con la pancia“. E razionalità levati che sei superata e “la mente è stronza“.

La cosa più fastidiosa è che il sano fermento per un voto certamente di grande importanza è degenerato in una questione di vita o di morte.

Il mio timore più grande è che alla fine vincerà chi ha urlato più forte, che i custodi della sacralità della carta, in ogni caso, saranno immediatamente rispediti in aule e biblioteche a occuparsi in silenzio dei loro libri, che vincano politici a cui della carta non è mai fregato un fico secco, come ha scritto Michele Serra.

Non mi voglio arrendere a questo scenario apocalittico e mi piacerebbe ripensare l’andamento di queste settimane, con un linguaggio completamente diverso, ispirato alla parola del prof dei prof: Gustavo Zagrebelsky.

Renzi vs Zagrebelsky (o Twitter vs Treccani)

Facciamo quindi un passo indietro. Uno degli eventi mediatici più discussi, da quando il referendum è entrato con prepotenza nei nostri salotti, è stato il dibattito tra Renzi e Zagrebelsky, trasmesso in prima serata su La7 un mese fa, quando ancora non c’era questa guerra tra propagande.

In sostanza, l’uso bullesco della parola e degli slogan da parte di Renzi ha schiantato la civiltà delle buone maniere del professore, che tentava di dialogare con calma e con pazienza, che poco hanno a che vedere con i tempi della tv. Due modi opposti di comunicare, Twitter contro la Treccani, come ha detto Crozza, con il secondo che sembra sempre più sul viale del tramonto.

Ma se le cose fossero diverse? Se si definisse uno scenario impensabile, come se il sole sorgesse a Ovest?

La conservazione della specie gentile non basta, bisogna ridare alle buone maniere lo spazio che meritano, applicandole alla società dei media. È giunto il momento di ripopolare l’intero sistema informativo, e con esso l’intero sistema informatico.

Ho immaginato una multimedialità che si esprima solo attraverso un linguaggio saggio e antico.

Infiniti Zagrebelsky

In questo scenario i professori alla Zagrebelsky sono ovunque. Dominano il dibattito. Comandano il sistema di comunicazione. Da internet alla tv.

Anzi, non quelli come Zagrebelsky, ma proprio Zagrebelsky in persona.

Al talk show del martedì, in prima serata, Zagrebelsky è conduttore, ospite per il Sì e controparte per il No. L’intro della puntata dura mezz’ora, girata in primissimo piano stile Big Brother. Ogni settimana viene riassunta la storia del paese dagli albori ai giorni nostri. Poi viene lanciata la pubblicità, che dura cinque secondi (in cinque secondi non sono possibili obbrobri del genere, se non altro). Per completare la prima ora di trasmissione, lo sketch comico in copertina di Gustavo Zagrebelsky. La sua è un’ironia che si rifà ai pionieri della commedia nell’antica Grecia, Aristofane e Epicarmo.

In tv Zagrebelsky conduce tutto, anche i programmi di cucina, e così ci leviamo di torno quel bullo di Joe Bastianich. Zagrechef vede Gustavo anche nella parte del concorrente. In particolare, è specializzato nella produzione di dolci. Ad ogni articolo della costituzione corrisponde una torta gelato, le torte classiche invece si rifanno ai comma. Quando ne inforna una, la camera rimane con lui mentre osserva lo scorrere del timer fino alla fine. Il tempo minimo di cottura è tre quarti d’ora. Se gli va, nel frattempo racconta un aneddoto a piacere, altrimenti sta semplicemente zitto. Il programma va sempre in onda su tutte le reti contemporaneamente.

La rivoluzione prosegue nel web. Se sei un grafico, o semplicemente uno smanettone del pc, e vuoi vedere su Youtube come si crea un effetto 3D con After Effects, Zagrebelsky te la risolve con un tutorial di 235 minuti. Il video si apre con l’acquisto del computer presso un negozio di informatica.

Se cerchi di risolvere un problema al tuo iPhone, il sito SalvatoreZagrebelsky.com è quello che fa per te. I suoi articoli aprono finalmente la tendenza che tutti i lettori più hipster del web stavano aspettando: il long form XXL. Per spiegare come salvare un contatto sulla rubrica non guastano 6000 battute spazi esclusi, ma per far luce su come recuperare i contatti spariti ecco un esauriente pdf di 600 pagine pronto per essere scaricato sul vostro device preferito.

E poi la madre del web. Ogni pagina di Zagrepedia, anche quella che spiega cos’è una matita (che poi non è nemmeno così banale, ho scoperto), è della complessità di quella che spiega prassi e incostituzionalità della reiterazione dei decreti-legge, che farebbe più o meno così: “il Governo emana un nuovo decreto-legge, che riproduce senza o con minime variazioni quello precedente, ormai scaduto, e ne sana gli effetti attraverso meccanismi diversi, il più comune dei quali è la retroazione degli effetti del decreto-legge reiterante, all’entrata in vigore del decreto reiterato”.

Questa era Wikipedia, sarebbe bello che i problemi complessi venissero trattati come tali, non banalizzati con qualche slogan, non trattati “di pancia”, non ridotti a questioni personali.

Ma ora che ci penso scrivo quasi solo di cinema e questo è solo un mio film.

Vorrei che il mondo dei media fosse dominato da infiniti Zagrebelsky ultima modifica: 2016-12-04T15:37:02+00:00 da Alessio Rocco