Una rassegna delle principali figure antropomorfiche con cui è possibile condividere frammenti della propria vita in uno spazio ristretto e deambulante: l’autobus. Una sorta di bugiardino con tanto di controindicazioni, al quale segue una particolare cura a base di canzoni, la Quique Selecta della settimana!

 

Tranne i trasporto pubblico-scettici, quella particolare categoria di persone che, “piuttosto che prendere i mezzi, affitto un cocchio medievale, ma lo conduco io!”, tutti noi bipedi implumi urbani siamo saliti almeno una volta su un autobus. Pur non dimenticando i mille vantaggi dello spostarsi in bicicletta, ricordiamo che il trasporto pubblico offre la possibilità di studiare, come in una claustrofobica riserva naturale, diversi tipi di una particolare specie animale: l’uomo.

#i9diYURY

1. L’UTENTE BASE

Tutti noi possiamo essere “l’utente base” del trasporto pubblico cittadino. Salendo sul bus, timbrando il biglietto, aggrappandoci agli appositi sostegni o sedendoci per qualche secondo, prima di lasciare il posto a un amputato di guerra centenario incinto di tre gemelle. Guardando fuori dalla finestra, un po’ il cellulare, un po’ gli altri passeggeri, ma senza incrociare lo sguardo con nessuno, che potrebbe altrimenti denunciarci per violazione della privacy.

2. L’HOMELESS

Spesso preceduto, oltre che dalla propria fame, dalla propria fragranza di urina, è evitato come un paletto del super G. Numerose sono le persone che vogliono a tutti i costi mostrarsi immuni al suo odore, resistendo stoicamente al fetore da lui emanato e talvolta avvicinandosi orgogliosamente ad esso fino a una distanza di 20 cm. Chiaramente è sprovvisto del titolo di viaggio, il che non gli causa certo la paranoia tipica del portoghese pro di cui al punto 7. Tende a soggiornare per più corse sul mezzo, soprattutto con le basse temperature, per questo non è raro che sia scacciato a male parole dall’autista.

3. L’EX GALEOTTO

Il galeotto è smanicato anche a febbraio ed espone con fierezza e con un pizzico di malinconia sbiaditi tatuaggi tipici di un soggiorno forzato. La gente riconosce agevolmente il tipo umano ed evita accuratamente di pestargli i piedi passando. Anche se è tentato di tornare dentro per via del difficile reinserimento nella società, non ha intenzione di causare problemi, se non per uccidere. Un po’ come un’ape che quando punge muore, sa quando vale la pena di scaldarsi o meno e ne conosce le possibili conseguenze. Non parlategli e non guardatelo fisso negli occhi.

4. IL PARANOICO

Il paranoico si differenzia dal pazzo generico perché, all’inizio, il suo comportamento può essere scambiato per quello dell’utente base. Presto però, non appena il bus si fa più affollato, rivela la sua vera identità. Non vuole che nessuno lo sfiori o gli parli, né si avvicini: facile su un autobus! Nel caso in cui qualcuno lo scontri inavvertitamente, può iniziare a sbraitare gridando alla molestia sessuale, al tentato borseggio, financo all’attentato, strillando come un’aquila per attirare l’attenzione di tutti. La sua reazione può variare dalla corsa alla parte opposta del mezzo, al reclamo al conducente, fino alla fuga dall’uscita di emergenza, rompendo il vetro con l’apposito martelletto.

5. IL PEZZATO ALTRUISTA

Non vuole tenere tutta la sua ipersudorazione per sé, ma vuole condividerla con i compagni di viaggio. Si sorregge sempre al sostegno più in alto, in modo da sfruttare tutta l’apertura a(scel)lare di cui madre natura l’ha dotato. I più rodati sanno persino direzionare l’odore emanato dalle proprie ghiandole, sfruttando le correnti d’aria presenti sull’autobus, un’arte imparata solo dopo anni di maltrattamenti alla loro igiene personale. Schifato dai più, trova anche un nutrito, e discretamente fetish, numero di estimatori.

6. IL PORTOGHESE PRO

Questo tipo di viaggiatore è un vero esperto della malefatta. Non possiede un regolare titolo di viaggio, non tanto per risparmiare, bensì per il gusto di infrangere la legge. Un audace dell’obliteratrice, dalla quale non si distanzia mai di più di 30 cm per timbrare repentinamente il biglietto in caso di avvistamento di un controllore. Spesso dotato di binocoli telescopici per scorgere prima il proprio nemico naturale, possiede anche una discreta lista di scuse per impietosire l’avversario, nella malaugurata ipotesi di un incontro ravvicinato.

7. IL DJ

Il dj dell’autobus è quello che non ha ancora scoperto le cuffie e pensa che l’unico modo per ascoltare musica sia quello condividerla con tutti quelli che gli stanno attorno. Statisticamente parlando, si tratta principalmente di raggaeton e neomelodica napoletana. Il suo altruismo è spesso causa di occhiatacce, sbuffi, mugugni e, in casi estremi, coltellate, sebbene siano in molti a gradire un pizzico di intrattenimento musicale per rendere il viaggio meno monotono. Gradisce che lo si incoraggi con ampi gesti alla “pump it up!“, ma non che gli si suggerisca una traccia più conforme ai gusti medi dei passeggeri.

8. IL PUNKABBESTIA

Il punkabbestia è una figura quanto mai vintage nelle nostre città che prende l’autobus anche se contrario a questo tipo di servizio “offerto” dalla municipalità, in quanto avverso a ogni manifestazione dell’ordine costituito. Spesso legato per un arto ad una muta di piccoli cani bastardi malnutriti, non riesce a sfruttarne la potenza motrice per farsi trainare. Così occupa tutti e 5 gli ultimi posti della vettura, spesso schiacciando un pisolino in preda a visioni oniriche date dal continuo ingerire birra di ultima scelta.

9. IL CONVERSATORE FOLLE

Tale tipo umano è solito attaccare bottone con chiunque si trovi malauguratamente alla sua portata. Il meteo, il traffico, i tempi che corrono, i tram di una volta e i giovani d’oggi sono i suoi argomenti preferiti. Nonostante il suo interlocutore si sforzi a malapena di annuire ogni tanto, non si scoraggia dinanzi alla mancanza di feedback e prosegue imperterrito nella sua orazione, spesso coinvolgendo nella conversazione altri entusiastissimi passeggeri, che per tutta risposta si fingono immediatamente impegnati in una telefonata.


 

Bene. Ora che sapete a quali strane creature e situazioni andate incontro salendo su un autobus, eccovi l’antidoto in musica firmato Quique, 9 brani per coronare ogni momento raccolti in una speciale Quique Selecta: TRACK ON THE BUS!

YURY: diagnosi e cura!

Nove tipi umani da autobus ultima modifica: 2014-06-03T20:36:20+00:00 da Alessandro Pucci