Così come in “Inception” Nolan sottolineava le potenzialità del germe di un’idea nella mente umana, adesso nella testa dello spettatore di “Interstellar” nasce spontaneamente un quesito: dopo l’ennesimo capolavoro, Nolan è effettivamente il miglior regista per il grande pubblico del nuovo millennio?

Una cosa è certa, Christopher Nolan è stato un vero terremoto cinematografico per gli anni duemila. Dopo l’esordio nel 1998 con il folgorante noir in bianco e nero Following, Nolan dà vita a quel piccolo grande capolavoro della sperimentazione che è Memento, raggiunge vette altissime della scrittura cinematografica in The Prestige, realizza il miglior film di sempre su un supereroe con il Cavaliere Oscuro e concilia spettacolarità e riflessione con il fantastico e sopracitato Inception. Ma l’ambizione del buon Christopher sembra non conoscere limiti. E allora, con in saccoccia un budget intorno ai 160 milioni di dollari, produce l’epico e fantascientifico Interstellar, che da giovedì ha visto la luce nelle sale italiane.

Il film è ambientato in un futuro dove la Terra ha subito giganteschi cambiamenti climatici che hanno completamente devastato l’agricoltura. Il cibo va rapidamente esaurendo e l’unico prodotto sopravvissuto alle infestazioni è il granturco. Un gruppo di scienziati della ormai semi-defunta NASA decide così di intraprendere un viaggio spaziale per trovare luoghi in cui la vita sia possibile…

Per usare un termine familiare al genere che stiamo trattando, siamo anni luce al di sopra della media dei film che escono oggi. C’è poco da fare, Nolan ha banalmente il gusto per il grande cinema. Ed è prima di tutto un fatto estetico. La scelta di girare in pellicola paga infatti dividendi altissimi, donando al film un sapore intenso e sofferto. Attenzione, il digitale va accettato e anzi sfruttato al massimo, perché i vantaggi pratici ed economici sono innegabili, ma forse è proprio per questo che oggi vedere un film in pellicola suscita ancora più emozione. Non c’è quel sapore spesso artificioso che contraddistingue buona parte della fantascienza moderna, perché l’impianto stilistico riconduce a un’idea di cinema ben più solida e coinvolgente. In questo senso i riferimenti a 2001 Odissea nello spazio si fanno sentire, ma Interstellar non si limita certo a collezionare citazioni.

Nolan affianca a questo approccio visivo una narrazione che racconta e descrive tiepidamente l’atmosfera per più di metà film, salvo poi sterzare bruscamente nell’ultima parte verso un finale ad altissimo ritmo e tensione. Qui si avverte un po’ il rischio di sfociare in un sensazionalismo americano stile Armageddon. Ma in fondo è anche normale, considerata l’altissima posta in gioco (c’è pur sempre la Terra da salvare). Il risultato è dunque un’esperienza a 360 gradi, tanto mistica (non potevano mancare massicce dosi di contaminazioni spaziotemporali, tema assai caro al regista) quanto avvincente. Ed è questo probabilmente che rende Nolan così interessante. Ti tiene incollato allo schermo, ti stupisce, ma contemporaneamente ha sempre qualcosa di importante da dire. La riflessione ambientalista sul degrado di un pianeta Terra sempre più vicino a spegnersi e quella sull’amore come forza innata e certezza quantificabile non sono banali, anche se relativamente approfondite in favore del fisiologico spettacolo visivo.

Il regista inglese, inoltre, fa affidamento su un cast pazzesco che nel caso specifico comprende il fedelissimo mentore Michael Caine, l’ormai consacrato Matthew McConaughey, le dive Anne Hathaway e Jessica Chastain, Matt Damon e Ellen Burstyn (qualcuno la ricorderà come la mamma di Requiem for a dream). E che dire delle musiche? L’abituale compagno di viaggio Hans Zimmer qui ha superato se stesso, fornendo un contributo decisivo (con una strizzatina d’occhio al collega compositore Philip Glass). Non manca niente insomma. Nolan è davvero un grande regista e in questa prima decade e mezzo di anni zero ha dominato i box office e deliziato un pubblico vastissimo. Forse è davvero lui il miglior regista pop del nuovo millennio.

Interstellar: Nolan è il miglior regista pop del nuovo millennio? ultima modifica: 2014-11-08T21:48:29+00:00 da Alessio Rocco