Vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes, ecco nelle sale italiane Le Meraviglie di Alice Rohrwacher, giovane e talentuosa regista italo-tedesca.

L’anno scorso fu il turno di Paolo Sorrentino (futuro Premio Oscar con la sua Grande Bellezza), quest’anno invece a rappresentarci nel concorso sulla Croisette di Cannes è stata Alice Rohrwacher, sorella della più nota attrice Alba (Mio fratello è figlio unico, Giorni e nuvole, Bella addormentata), presente anche nel cast del film che si è aggiudicato il Grand Prix Speciale della Giuria al 67esimo Festival di Cannes.

Per l’Italia è la prima volta che una regista donna conquista un posto nel Palmarès. Alice, emozionatissima, ha ritirato dalle mani di Sophia Loren quello che è considerato il secondo premio per importanza del festival, già assegnato otto volte all’Italia (l’ultima, nel 2012, a Reality di Garrone). La Rohrwacher, 33 anni, al suo debutto in concorso, già nel 2012 si era distinta sulla Croisette con l’opera prima Corpo Celeste, presentata alla Quinzaine des Réalisateurs.

Le meraviglie, un universo incontaminato: trailer e recensione

L’ostacolo più grande quando si approccia un film così radicalmente “da festival” (ovvero sperimentale, autoriale, si potrebbe intendere come il contrario di mainstream) è aggirare la nostra predisposizione a essere sempre più stupiti, sorpresi e forzatamente intrattenuti. La mente di uno spettatore moderno infatti è inevitabilmente influenzata dagli (altissimi) standard di coinvolgimento e tensione sul modello di alcune (stupende) serie tv americane, che a detta di molti rappresentano le vette più alte dei prodotti audiovisivi contemporanei.

Naturale quindi che possa non essere così banale passare dall’ultimo episodio di Breaking Bad al film che ha vinto il Premio Speciale della giuria al 67esimo Festival di Cannes.

Lo stile di Alice Rohrwacher in realtà non è particolarmente astruso o incomprensibile. Questa sua opera seconda è semplicemente la descrizione di una vita reale molto intensa e combattuta. Wolfgang e Angelica vivono nella campagna umbra con quattro figlie, la primogenita delle quali, Gelsomina, è la protagonista del film. Il loro microcosmo agricolo, dove svolgono soprattutto l’attività di apicoltori, è un utopia, un modo per difendersi dal mondo corrotto che, citando Wolfgang, “sta per finire“. L’arrivo della troupe televisiva di un reality show irrompe con forza in questo universo incontaminato e a fare maggiormente le spese di questo scombussolamento è proprio Gelsomina, che si confronta bruscamente con una vita diversa, esterna, che gli uomini della tv considerano “la vera meraviglia”.

Il tema è attuale e affrontato con coraggio, la regista ha un certo tocco e un’elevata sensibilità per il delicatissimo periodo adolescenziale. La sceneggiatura è una guida che evita di percorrere le classiche strade narrative. Eppure, nel complesso, sembra che manchi qualcosa, un guizzo, un impennata emotiva. Forse eliminare il settaggio sulle frequenze dell’entertainment è impresa davvero ardua, o forse è normale che non tutti vengano toccati dalla vicenda narrata. In ogni caso, il lavoro della Rohrwacher è motivo di orgoglio per il nostro spesso asfittico panorama cinematografico, soffocato dalle solite notissime facce.

Azzardate, liberate la mente e… volate al cinema!

Il nuovo film di Alice Rohrwacher strega la giuria di Cannes ultima modifica: 2014-06-25T21:42:26+00:00 da Alessio Rocco