Pensavate che il cinema italiano contemporaneo fosse morto (o forse mai nato)? Questa playlist vi farà ricredere. Forse a causa del dilagare di certi brutti esempi -in particolar modo tra le commedie- si è diffusa la credenza che il nostro cinema sia nettamente inferiore al resto del mondo. In realtà la settima arte italiana degli ultimi 15 anni conta alcune piccole grandi perle. Andiamo alla scoperta dei migliori film italiani degli anni duemila.

Questa puntata de i9diYURY non ha la pretesa di decretare i migliori film italiani in assoluto degli anni 2000, non a caso registi come Tornatore, Diritti, Garrone e altri mancano all’appello. Intendiamoci, i veri capolavori del cinema italiano, quelli che hanno veramente segnato la storia, sono nati senz’altro in un’altra epoca, ma nonostante ciò i nostri cineasti hanno ancora qualcosa da dire (del resto abbiamo da poco sbancato l’academy!). Al di là quindi di giudizi pseudo oggettivi, l’obiettivo di questa Top9 è dar luce ad alcuni dei prodotti più freschi e interessanti del made in Italy: intelligenti, divertenti e originali, questi film possono aprire nuovi orizzonti nelle nostre menti cinematografiche.

In questo articolo tratteremo i due generi cinematografici più trattati dal cinema italiano…

Le commedie

1) ZORAN, IL MIO NIPOTE SCEMO (2013) di Matteo Oleotto

La commedia, lo abbiamo tristemente ammesso, è il genere che ha bisogno di essere maggiormente riscattato. Stuprata dal cinepanettone e da un’altra miriade di prese per i fondelli, la settima arte italiana di sponda comica sa ancora farsi rispettare. Partiamo dal recentissimo Zoran, acclamato al Festival di Venezia, che vede Giuseppe Battiston alle prese con l’alcolismo e un nipote apparentemente scemo. Budget ridotto e salti mortali per riuscire a distribuirlo: come media pubblico per sala, nelle prime settimane, ha battuto Checco Zalone.

2) SANTA MARADONA (2001) di Marco Ponti

Il meno recente tra i film che vi proponiamo è anche il più attuale e il più fruibile ancora oggi. Piccolo grande cult che negli anni ha conquistato migliaia di estimatori tra il pubblico giovanile, Santa Maradona è l’opera prima di Marco Ponti, vincitore del David di Donatello (equivalenti italiani degli Oscar) come miglior esordio. Gli irresistibili scambi di battute tra Bart (Libero de Rienzo) e Andrea (Stefano Accorsi) tengono banco alla grande per un ora e mezza, ma a rendere credibile il tutto è un leggero sottofondo di humor nero. “Ma chi? Quell’essere mitologico? Quello col corpo di uomo e la testa di cazzo?” (Bart)

3) LA KRYPTONITE NELLA BORSA (2011) di Ivan Cotroneo

Il prossimo passo verso la (ri)conquista della stima per il nostro cinema è fare la conoscenza di uno dei più promettenti registi tra le nuove leve: Ivan cotroneo, classe 77, ha uno sguardo freschissimo sui 80’s, e sa leggerli in chiave comica e malinconica. L’ingenuità del giovanissimo protagonista Peppino è esilarante, mentre l’ottimo cast di contorno è capitanato da Luca Zingaretti e Valeria Golino, due eccellenze della nostra classe attoriale. Nel gran finale risuona la commovente Life on Mars? di David Bowie.

4) SI PUÒ FARE  (2008) di Giulio Manfredonia

Ora siamo pronti per un livello successivo: la commedia impegnata. Fa sempre piacere vedere un attore notoriamente comico che si cimenta con un film drammatico. Si può fare poggia per gran parte sulle spalle di Claudio Bisio, ma è anche molto di più. La trama è ispirata alle cooperative sociali nate negli anni ottanta per dare lavoro ai pazienti dimessi dai manicomi. Il regista Giulio Manfredonia affronta temi scomodi e complessi, passando con grande abilità dai momenti comici a quelli più seri, dando vita a una commedia di grande spessore. Il tema di base allontana, ma già dopo appena mezz’ora si rimane sorpresi…

I film drammatici

5) LA PRIMA COSA BELLA (2009) di Paolo Virzì

Non solo crediamo che la commedia sia il primo passo per rivalutare il nostro cinema, ma abbiamo anche un messia che ci può guidare verso la luce: Paolo Virzì, presente con i prossimi due titoli della nostra speciale top9 e sempre abile a miscelare toni ironici e drammatici. La prima cosa bella è una perla di delicatezza e malinconia, dove si piange e si ride, ma sempre con costrutto. Il manifesto internazionale non a caso recita “Rediscover italian commedia”. Il film ha vinto 3 david di donatello e 4 nastri d’argento, consacrando la giovane attrice Micaela Ramazzotti. Nel cast anche Valerio Mastandrea e Stefania Sandrelli.

6) IL CAPITALE UMANO (2014) di Paolo Virzì

Stracarico di temi attuali, descrive con amara lucidità il lato oscuro e disprezzabile di questo paese, ed anche, più in generale, dell’animo umano: il periodo storico cosi difficle che stiamo vivendo dimostra che forse siamo davvero diventati tutti dei mostri. La malinconia, l’amarezza e lo sgomento dei personaggi sono trattati con una scorrevolezza e un’immeditezza uniche. È un film sui generis, con ritmo da grande thriller ma quasi grottesco quando irride i suoi protagonisti più disagiati. In questa mescolanza di imput, non si può non citare un cast straordinario, che mette insieme fenomeni come Bentivoglio, Gifuni, Bruni Tedeschi e Golino. Infine, le musiche sono perfette, e hanno il sapore di un capolavoro d’oltre oceano come American Beauty

7) LE CONSEGUENZE DELL’AMORE (2004) di Paolo Sorrentino

Qualcosa di più serio, e, diciamolo, geniale. Il talento di Paolo Sorrentino ha avuto la sua massima visibilità con il chiacchieratissimo La grande bellezza. In realtà le doti registiche del 44enne partenopeo si notavano chiaramente già in questo suo secondo lungometraggio. Magari non vi rapirà il ritmo a tratti compassato, ma se cercate camionate di originalità e puro talento visivo, questo è il posto giusto. Come in altri due grandi film di Sorrentino, l’esordio L’uomo in più e Il divo, Toni Servillo è sempre in prima fila. Presentato al Festival di Cannes.

8) CESARE DEVE MORIRE (2012) di Paolo e Vittorio Taviani

Giocato sulla contaminazione tra cinema e teatro, è un originale adattamento del Giulio Cesare di Shakespeare, portato in scena dai condannati del carcere di Rebibbia. Cineasti consumati ed esperti, i fratelli Taviani, con questo film, risultano fruibili da qualunque generazione. Fotografia splendida, potente commento musicale, recitazione che viene dal cuore, con pezzi in dialetto perfettamente comprensibili. Un dramma imperdibile, Orso d’oro alla berlinale 2012. “Da quando ho conosciuto l’arte, questa cella è diventata una prigione“. (Cosimo Rega)

9) MIO FRATELLO E’ FIGLIO UNICO (2007) di Daniele Luchetti

Elio Germano ha da poco meravigliato il pubblico con Il giovane favoloso, ma è solo l’ultima di una serie di interpretazioni magistrali. Qui duetta rabbiosamente con Scamarcio, finalmente liberato del ruolo di tenebroso affascinante, e contribuisce a rendere benissimo dinamicità, sofferenza, ideologie e lotte degli anni ’60. Daniele Lucchetti è un regista molto costante nel portare alta la bandiera della qualità nei suoi film, ma sta volta ha dato qualcosa in più. Vincitore di 5 David di Donatello e 2 Nastri d’argento.

I 9 film che vi faranno ricredere sul cinema italiano ultima modifica: 2015-02-03T20:37:41+00:00 da Alessio Rocco