Il morso di Suarez, simbolo della beffa subita ai Mondiali dall’Italia eliminata ai gironi, diventa immediatamente protagonista del web marketing. Su Twitter, la piattaforma di instant blogging per eccellenza, i brand più reattivi hanno colto la palla al balzo per trasformare un gesto deprecabile, ma dotato di una sua originalità, in una campagna pubblicitaria. Per la serie: tempus fugit, ergo carpe diem!
C’è chi, in Italia, è ancora attonito sul divano, il trucco tricolore sbavato dalle lacrime di rabbia e frustrazione dovute all’eliminazione e all’ingiustizia per la mancata espulsione di Luis Suarez. Il Moreno 2.0 che non ha visto il mozzico al nostro Giorgione da Pisa e che ha cacciato d’emblée Marchisio è stato probabilmente mandato dalla Provvidenza per far consentire un post-eliminazione dal Mondiale 2014 un po’ più brioso.
E allora giù a proferire insulti a quella che in molti considerano la reincarnazione del celeberrimo Byron Moreno, giù bacchettate al ragazzaccio viziato che è Balotelli, all’incompetente di Prandelli, divenuto “Brandelli“, e via in un cane che si morde la coda dal quale non si esce.
Così, impomatati e pettinatissimi fashion blogger, ehm, calciatori, condizionano l’aspetto del fegato di milioni di tifosi, pronti a lanciarsi in discussioni all’ultimo sangue per attaccare e/o difendere il proprio odiato e/o amato calciatore.
C’è chi però, complice il poco coinvolgimento emotivo, o la forte necessità di guadagno, non perde l’occasione per sfruttare i fatti sportivi dando vita a slogan e spot irriverenti. Ultimo, in ordine cronologico, è il caso di Snickers. La nota marca di snack, a poche ore dal fattaccio con protagonista Luis Suarez, ha colto l’occasione per suggerire al calciatore del Liverpool come placare i morsi della fame.
Hey @luis16suarez. Next time you’re hungry just grab a Snickers. #worldcup #luissuarez #EatASNICKERS pic.twitter.com/3RAO537HjW
— SNICKERS® (@SNICKERS) 24 Giugno 2014
Ma l’instant marketing altro non è che una geniale trovata, che in questo caso si è declinato in uno sfottò fatto a pubblicità. Lo sa bene Gatorade che, in occasione della gara 1 di NBA, suggerì, in seguito a una serie di crampi, a LeBron di cambiare sponsor, visto che il fuoriclasse del basket a stelle e strisce è uomo immagine del noto integratore Powerade, concorrente proprio dell’integratore prodotto dalla Quaker Oats Company. Per la serie sfottò all’italiana, è invece memorabile lo scambio di provocazioni che all’inizio di giugno ha coinvolto su Twitter Citroen Italia e Smart, in un’incredibile lotta tra parcheggi, posti auto e aperitivi. Leggere per credere (clicca QUI). Tornando allo sport, il gesto di Suarez ha ispirato molti famosi brand in cerca di visibilità. Il famoso sito JC Penney suggerisce, ad esempio, un nuovo look per i tifosi dell’Uruguay.
Fangs for the memories, Uruguay. #URU http://t.co/Uhx0XqyAem pic.twitter.com/S2fzMsLhPQ — JCPenney (@jcpenney) June 24, 2014
C’è chi invece, come la Bud Light, propone un cambio di destinazione d’uso per gli affamati denti del buon Suarez.
Relax, they’re twist off. #biting#ITAvsURUpic.twitter.com/Kj69El7MRE
— Bud Light (@budlight) June 24, 2014
Anche il famoso pinguino della Vodafone, reso celebre dalla voce di Elio, non poteva farsi scappare l’occasione di mettere becco nella faccenda.
Beccata o #morso? #Mondiali2014 pic.twitter.com/t2qski1oAF
— Vodafone it (@VodafoneIT) 25 Giugno 2014
Forse, però, a sfruttare meglio questa nuova forma di marketing è stata la nostra Barilla. Con una serie di immagini molto eleganti anche stilisticamente, la marca di pasta e non solo famosa in tutto il mondo ha proposto la sua speciale telecronaca. Così, come un rigatone, Marchisio salterà la prossima partita, o, come uno dei sughi più venduti, l’Italia dovrebbe essere più “arrabbiata”; e ancora, dopo non essere riusciti a rimboccarsi le “mezze maniche”, gli Azzurri vengono stesi come una lasagna, per ricevere al loro rientro un ironico “bentornati a casa”, anche se qualcuno ha già morsicato la loro pasta…
Ed è così che un gesto eclatante come un morso in una partita dei Mondiali può essere sfruttato dalla pubblicità, ispirando gli addetti al marketing che giocano sulla viralità e sull’ironia. E chi non riuscirà a cogliere l’attimo, sarà semplicemente “another one bites the dust”, tanto per rimanere in tema di morsi.