Se la sola parola parassita vi fa venire il voltastomaco, vi consigliamo di scegliere un’altra lettura. YURY quark vi propone una rassegna di alcuni dei più sadici parassiti che il nostro pianeta abbia da offrire! L’ospitalità estremizzata in uomini e animali.

 

Cominciamo con il chiarire l’esatto significato di parassitismo (pensate pure, per iniziare, all’amico scroccone senza patente che dovete scarrozzare in ogni dove). Il termine indica un rapporto tra due o più organismi: i parassiti (o il parassita) e l’ospite. Quest’ultimo, nolente, stringe un rapporto che non gli porta alcun tipo di giovamento, anzi, può addirittura venirne ucciso, mentre il parassita giova di tutti i benefici del caso.

Di parassiti ne esistono a bizzeffe, in moltissimi taxa, con caratteristiche infestanti differenti: dagli endoparassiti, che banchettano in apparati interni degli organismi, agli ectoparassiti, che al contrario si accontentano di scatenarsi sulle parti cutanee esterne.

Parassiti degli uomini

A volte i parassiti possono portare a patologie particolari, come l’elefantiasi, causa di deformazioni ipertrofiche dovute a infezioni ai vasi linfatici. Normalmente nell’uomo può essere provocata da infestazioni di Wurchereria bancrofti (i cui esemplari possono raggiungere anche i 10 centimetri).

La malattia in questione, più correttamente nota come filariasi linfatica, è a sua volta portata da nematodi, appartenenti alla famiglia dei filariidae, le cui diverse specie si distinguono anche per la zona dell’organismo che intaccano. Per esempio al Masonella perstans piace occupare le cavità seriose (come il cuore).

Tra i nematodi il parassitismo è un adattamento molto comune, ne è esempio particolare il Dracunculus medinensis, detto anche filaria di Medina o verme di Guinea. Nonostante la somiglianza del nome volgare, appartiene a una famiglia diversa rispetto ai suoi parenti illustrati poco fa (filariidae), ma non disdegna anch’esso di causare imbarazzanti deformazioni e provocare parassitosi come la dracunculosi, una malattia diffusa specialmente nel continente africano.

Questo parassita, una volta sbarcato all’interno del corpo umano tramite l’ingestione di acqua e copepodi, minuscoli crostacei infestati a loro volta, inizia la trasformazione in adulto nutrendosi dei nostri tessuti. Può arrivare fino a una lunghezza di 120 centimetri.

La filaria di Medina infetta il tessuto cutaneo: per estrarla solitamente la si deve avvolgere intorno a un bastoncino, stando però ben attenti a non spezzarlo, in quanto l’animale sopravviverebbe senza problemi e rimarrebbe a crogiolarsi nella parte profonda della nostra cute.

Parassiti degli animali

Il crostaceo che si sostituisce alla lingua dei pesci

Avete presente il detto “il gatto ti ha mangiato la lingua”? C’è un parassita che ne ha fatto un vero e proprio stile di vita. Questo organismo è un crostaceo isopode delle dimensione massime di 5 cm, chiamato Cymothoa exigua, che ama sostituirsi alle lingue dei pesci ossei.

Dopo aver raggiunto l’ospite, penetra nella bocca attraverso le branchie attecchendo alla lingua, provocandone la necrosi. Poi si collega alla muscolatura rimanente con appositi uncini, diventando la nuova lingua del malcapitato, che certo potrà usarla come tale, ma dovrà dividere tutti i pasti con il fastidioso coinquilino.

Il bruco masochista che coccola i suoi parassiti

Passando dai crostacei agli insetti, troviamo un comportamento davvero spietato nell’Apanteles glomeratus, una piccola vespa che ama deporre le proprie uova all’interno del corpo del bruco della farfalla delle cavolaie, genere Pieres. Una volta schiuse, le larve di vespa cominceranno a divorare l’ospite dall’interno stando attente a non ucciderlo, per poi uscirne aprendosi dei fori nel corpo del povero bruco. La macabra storia non termina qui: le ferite aperte in uscita dalle larve di vespa vengono chiuse con dei loro tessuti in modo da far sopravvivere l’ospite, che sotto una particolare forma di “lavaggio del cervello” imbozzola le larve e le protegge fino alla loro schiusa. Giusto perché il sadismo non sembrava sufficiente… Godetevi lo spettacolo nel video.

Il fungo che controlla la mente

I parassiti più interessanti però non appartengono al regno animale ma a quello dei funghi. Il genere Cordyceps contiene specie di funghi parassiti di altri funghi, ma anche di insetti e aracnidi. Le spore, quando entrano in contatto con l’ospite adeguato, cominciano penetrandovi all’interno e crescendo fino a ucciderlo in pochi giorni.

La parte più interessante e spietata resta però quella del controllo mentale: nelle prime fasi di vita come parassiti, i funghi in questione sono capaci di trasformare l’ospite in uno zombie, producendo sostanze psicotrope che lo inducono a cercare posti umidi e favorevoli per la crescita del fungo. Raggiunto il luogo più adeguato, la fioritura esplode, uccidendo e mummificando l’insetto. Che crudeltà!


Chi aspetta sempre che siate voi a estrarre dalla tasca il portafogli per saldare il conto del bar non sarà il massimo della compagnia, ma almeno non vuole ridurvi a uno zombie per poi uccidervi sadicamente. Non ancora, almeno.

Io, me e i miei parassiti ultima modifica: 2015-09-23T18:43:30+00:00 da Filippo Schiavone