Per festeggiare il terzo anniversario della partnership tra il magazine più figo del Web (YURY) e la festa più bella del Monte (il Parteciparty, ottava edizione sabato 2 luglio nell’ormai usuale location del Monte Cornua di Sori, in provincia di Genova), lo staff di quest’ultima ha deciso di omaggiare il format de “i9diYURY” scrivendone uno tutto in stile PPY. Ecco 9 motivi per andarci, 9 momenti topici della sua storia, insomma, i 9 del Parteciparty.
I primi Parteciparty contavano poche centinaia di persone, dalla location si vedeva il mare e ci si conosceva tutti. Nell’ultimo, il PPY 7th edition dello scorso 11 luglio, abbiamo fatto fatica a salutare i nostri migliori amici, introvabili in mezzo alla folla. Lo spostamento della festa nella famosa conca del Monte Cornua, quella che fu teatro del Natural Beat, ha segnato il definitivo cambio di rotta, qualcosa che nessuno di noi avrebbe mai potuto prevedere.
Ogni anno il Parteciparty si amplia e presenta delle novità, garantendo una festa sempre varia, i cui ingredienti principali rimangono buona musica e natura. Quest’anno, un altro passo in direzione Festival: l’evento inizierà con una gigantesca grigliata al tramonto (con l’aiuto della ManinMarassi), con tanto di proiezione di Italia-Germania, prima del dj set d’apertura.
Se come noi avete partecipato alle feste precedenti, avete nostalgia del Monte Moro e ricordate le limonate tra i cespugli, guardate se vi ritrovate tra i9diYURY!
1. I primi Parteciparty
Le feste si tennero nei pressi di un’antica osteria abbandonata, su un monte poco lontano dalla ben più grossa location attuale. Sullo sfondo il mare e soprattutto le saette del temporale del primissimo Parteciparty, svolto interamente sotto una tettoia. Qualche centinaio di persone, euforia dilagante, armonia e attrezzatura a dir poco spartana. Un inizio in famiglia.
2. Il sentiero del fasce
La prima volta lontano dall’osteria, sul Monte Fasce. Una location molto più capiente, ma non abbastanza per contenere un’affluenza ancora una volta al di là di ogni aspettativa. Fiumi di persone nel prato sotto alla strada, dopo aver percorso un sentierino maledettamente buio e dissestato. Ma il Parteciparty deve pur sempre garantire un po’ d’avventura, no?
3. Il comune di Sori
Lo staff, composto da genovesi DOC, ci ha provato, eccome se ci ha provato, a trovare un posto adatto a Genova, perdendosi nei meandri della burocrazia di una grande città e ricevendo solo picche nonostante la presentazione di progetti studiati in ogni minimo dettaglio. Chi ci è venuto incontro è stato il Comune di Sori: è solo grazie a loro che il Parteciparty si può ancora fare!
4. L’evoluzione della musica del PPY
L’essenza musicale del PPY, nato come festa reggae+puttanateacaso, si è evoluta negli anni. Con l’affiancamento di Q.Tro (AKA Mattia Cutrone in YURY), dotato di un raro fiuto per l’elettronica di qualità, al Dj D.Abete, il vero motore del Parteciparty sempre incline alla Reggae ma incapace di rimanere fermo su un genere preciso, il sound ha trovato la giusta quadra. Diversi altri dj hanno calcato il palco dell’evento, da Ruffo, a LoL e Berra del B-Team di Milano, agli Hey Today. Altra novità di questa edizione: gli Zuena, reggae band da Milano, porteranno finalmente anche musica dal vivo!
5. Non è un rave
Ecco l’appellativo dato al PPY da chi non c’è mai stato, o da chi non è mai stato a un rave. Questo perché il Parteciparty è un evento diverso da tutti gli altri, sia per il mix musicale, sia per l’atmosfera serena che si respira. Al massimo è un rave per famiglie.
6. La natura
Un fattore determinante per la realizzazione dell’evento. Che siano alberi, prati, montagne, sempre natura è. Le location dei Parteciparty sono sempre state lontane dalla città, e proprio per questo da due anni c’è la possibilità di campeggiare sui prati limitrofi alla conca, anche per evitare di doversi mettere alla guida per tornare a casa dopo una notte di baldoria. E con le tende tra gli alberi, gli uccellini e il sole che sorge, come fa a non sbocciare l’amore?
7. I volontari che si sbattono
Chi si sbatte a organizzare la festa è una manciata di ragazzi genovesi stanchi del mugugno tipico delle serate della loro città, che invece di lamentarsi come un disco rotto ha dato luogo alla festa più bella del Monte. Hanno finito per fondare un’associazione culturale, per ribadire che gli eventi Parteciparty non hanno scopo di lucro, mirano solo ad autofinanziarsi. E l’ingresso gratuito per 7 edizioni di fila lo dimostra. Questi ragazzi, ma soprattutto tutti i volontary che ogni anno si sbattono senza nulla in cambio meritano tutto il nostro rispetto.
8. L’attesa per il PPY
A Genova l’arrivo della primavera è sempre magnifico. Partono le prime grigliate, il 25 aprile sui prati, e già la voglia di natura inizia a salire. Ma quando si sente il profumo d’estate e luglio si avvicina, non si riesce a non pensare al Monte. Ormai l’evento è una garanzia (ribadiamo, grazie ai 4 cristi del punto 7.)
9. Trovare tutti, ma proprio tutti, sul monte
Questa rimane la soddisfazione più grande. Tanto si sa che al PPY ci va chiunque. Che tu sia del centro storico, di Carignano, della Foce, di Castelletto o di San Fruttuoso, metà dei tuoi amici o dei tuoi conoscenti è già sul Monte. L’altra metà è imbottigliata nella strada per salire.
PS: e il tuo momento migliore del PPY qual è?
[PPY Staff]
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