Game of Thrones, la più famosa e certamente la più costosa serie della HBO, tornerà sugli schermi ad aprile con un’attesissima quinta stagione. Per ingannare il tempo aspettando le nuove puntate, eccovi i nove profili dei personaggi più interessanti che le scorse stagioni di Trono di Spade abbiano offerto.
I9diYURY partono alla conquista dei Sette Regni, selezionando i profili migliori fra i personaggi della serie tv più amata del piccolo schermo: Game of Thrones, da noi Trono di Spade. Tanti i personaggi interessanti coinvolti, ma quali sono i più avvincenti? Chi è l’eroe classico? E chi il cattivo migliore? Quali personaggi vorremmo avessero più spazio? E quali elimineremmo del tutto? Ognuno ha le sue preferenze e le sue vittime designate e se anche voi avete la vostre non esitate a scrivercelo nei commenti.
#i9diGOT
Jon Snow, Daenerys Targaryen
Chi c’è di più naif di Jon “sguardo da cucciolo” Snow? E più idealista della (finta) bionda Daenerys? Giovani, belli e convinti di poter cambiare il mondo grazie al loro senso di giustizia, questi due personaggi viaggiano su binari paralleli, lottando per mantenere la propria integrità e i propri principi nonostante la realtà in cui vivano li tradisca continuamente. Ingenui ed eterni adolescenti, nutrono speranza anche quando tutto intorno a loro crolla, e pur essendo un profilo classico e ben noto, quello di questi due eroi scalda sempre il cuore, come del resto la scena finale della terza stagione, in cui un’ariana Daenerys circondata da bruni schiavi viene issata in aria al grido di ‘Mhysa! Mhysa!‘ (madre).
Tyrion Lannister, Arya Stark
Onestamente, Tyrion è il personaggio migliore. Sia per l’interpretazione dell’attore (Peter Dinklage), sia per la resa assoluta della caratterizzazione psicologica: a differenza di Jon Snow, o di Ned Stark, o dei ‘buoni’ classici, Tyrion non si illude, ha ben presente dove sta il potere e chi lo esercita, non si ammanta di un onore che sa può causargli solo sofferenza, ma nonostante questo non tradisce se stesso, non perde la sua umanità, non cede a una crudeltà facile e liberatoria. Memorabile la scena del processo (The Laws of Gods and Men), in cui si sprigiona tutta la potenza e la forza epica di questo personaggio.
Affine a Tyrion è la giovane Arya, che nonostante abbia assistito alle peggiori brutture, riesce a trovare il coraggio di non piegarsi, anzi sviluppa un’intelligenza pratica e adattiva che le permette non solo di sopravvivere, ma anche di ingannare i suoi nemici ed eventualmente sconfiggerli.
Cersei Lannister
Come emerge fin da subito, il sentimento che caratterizza più di ogni altro Cersei Lannister è l’odio. Nel volerlo inquadrare, si fa prima a chiedersi chi non odi e, come fa notare suo fratello Tyrion a un certo punto, risulta il classico tipo utilizzare sentimenti onesti e reali per scopi disonesti è uno dei suoi molti talenti: la crudeltà di Cersei è totale perché ha delle origini profonde, e a differenza di altri personaggi, agisce sulla base del suo odio verso l’umanità e verso se stessa, per questo è una nemica letale (basti chiedere al buon Eddard Stark).
Joffrey Baratheon, Ramsay Bolton
Joffrey fa a gara con sua madre per il titolo di “Stronzo peggiore della serie”, anche se vi è una notevole differenza nei due, perché il figlio incestuoso dei gemelli Lannister non ha l’acume e la sottigliezza dei genitori, ma solo un animo perverso e schizofrenico e il potere per mettere in atto le sue fantasie più depravate. D’altro canto anche il figlio illegittimo di Roose Bolton, Ramsay, rivela un discreto talento per la tortura e il terrorismo psicologico, tanto da far pensare che magari ad Abu Ghraib abbiano imparato da lui.
Hodor, Samwell Tarly, Sansa Stark
Un capitolo a parte va per gli stupidi: il buon Hodor, che fa tenerezza nel suo ritardo mentale, e il simpatico ciccio Sam, che segue come un cucciolo di labrador Jon-Frodo, hanno un’aura dolce seppure demenziale, mentre Sansa raggiunge picchi di idiozia che fanno prudere le mani, però è anche vero che se è riuscita a rimanere viva fino alla quinta stagione da qualche parte nel suo cervellino dev’esserci una scintilla d’intelligenza.
Tutti
Chi non scopa in Game of Thrones? Giusto Varys, che è un eunuco, e Jorah Mormont, che è stato friendzonato dall’ultima Targaryen, per il resto è un’attività ampiamente in uso e che sicuramente dà appeal alla serie (niente vende oggi come il sesso e il potere).
Tywin Lannister, Petyr Baelish
Le fredde menti calcolatrici del capostipite dei Lannister e di Littlefinger sono forse le macchine da guerra più spietate della serie, una alimentata dal potere economico, l’altra da un’intelligenza asettica e da un talento da doppiogiochista da far rosicare l’MI6. I due giocano su una scacchiera che si estende su tutti i Sette Regni e al di là dal mare, a quel gioco dei troni che Cersei aveva cercato di spiegare a Ned Stark (prima di farlo decapitare, ovviamente), e si danno battaglia fra le ombre dei palazzi e negli intrighi di potere che sono la struttura portante della serie.
Ned Stark, Robb Stark e in generale gli Stark
Gli Stark. Ah, gli Stark. Così impavidi, così valorosi e sicuri di agire per il meglio, eppure così stupidi da rimetterci sempre. É impossibile non parteggiare per questa casata (vogliamo parlare dei metalupi?), ma è anche una scelta dolorosa, essendo destinati al martirio. Certo è che le nozze di sangue (The Rains of Castamere) entreranno nella storia, e non mi vergogno a dire che ho pianto come una bambina per Robb e sua moglie. Winter is coming davvero.
Stannis Baratheon, Renly Baratheon e in generale i Baratheon
Personalmente, i Baratheon non mi fanno ne caldo ne freddo. Hanno oggettivamente un senso come personaggi, e Stannis è più volte deus ex machina della storia (Blackwater, The Watchers on the Wall), viene dato loro spazio narrativo, forse anche troppo, ma rispetto ad altri personaggi non hanno presa scenica, risultano ambigui. Vorrei meno Baratheon e più Martell, non so voi.