Il 9 marzo sono stati presentati i nuovi prodotti Apple per il 2015. Spiccano il Watch e un nuovo Macbook. Ma è questo che l’utente Apple necessita o vuole? I due nuovi dispositivi non sono all’altezza delle aspettative, hanno almeno un difetto evidente ciascuno. Cosa sta combinando l’azienda che ci ha abituato a non accontentarci mai?
Anche questo marzo non è mancato l’evento primaverile in cui sono stati presentati i nuovi prodotti Apple 2015, ma la Mela non è più quella di una volta, ne avevamo già parlato, e oggi è più evidente che mai.
Aggiornamenti ai vari prodotti a parte, spiccano due novità che spiazzano gli utenti. Uno smartwatch che non arriva a fine giornata e un portatile che non può essere ricaricato e allo stesso tempo leggere drive usb. Ma possibile? Esaminiamoli uno alla volta?
Il Watch che non arriva a fine giornata
Il Watch, lo smartwatch targato Mela, ha una batteria la cui autonomia è di sole 18 ore. Vero è che uno smartwatch fa tante cose, ma essendo un orologio si presume, o comunque ci si aspetta, che possa segnare l’ora per almeno un giorno o più. Un orologio che non arriva a conteggiare tutte le ore di una giornata è quasi ridicolo.
Soprattutto in un mercato che, a differenza del passato, non è stato inaugurato da Apple, ma in cui l’azienda entra quando in molti già hanno sfornato più modelli.
La Mela offre un Watch che non regge il confronto con prodotti di altre aziende. Poche settimane fa infatti, la Pebble ha lanciato un nuovo progetto di crowdfunding su Kickstarter, piattaforma su cui ha ottenuto i fondi con cui iniziò la sua attività nel 2012, per finanziare il Pebble Time, uno smartwatch con schermo a colori e-paper e con una batteria che non solo arriva a fine giornata ma che secondo le specifiche può durare fino a sette giorni!
Considerando la differenza di prezzo, il Pebble costa 150$ contro i circa 400$ del Watch, la batteria insufficiente diventa ingiustificabile.
Il Macbook senza usb
Il nuovo portatile è sottilissimo, ma ha una solo ingresso per tutto. Sia per il caricabatterie che per il resto dei dispositivi. Quindi o carichi la batteria o usi una drive usb o un hard disk esterno. Cosa è passato per la testa agli ingegneri Apple?
Tenendo in considerazione i numerosi servizi di cloud storage disponibili, la logica diventa evidente. Se devo passare i file a qualcuno, è più comodo inviare un link rispetto al classico passaggio di pennette usb. Nella visione egoistica si può anche pensare che alla Apple si parta dal presupposto che “tutti” gli utenti abbiano un Macbook e quindi si possa usare Airdrop.
Ma questo può valere per una realtà americana, dove i dispositivi Apple sono più economici rispetto al mercato europeo (Italia tra i primi nella classifica prezzi). Se l’utente medio (e privilegiato) americano potrebbe non avere problemi con un solo ingresso a disposizione, il resto del mondo, come si suol dire, si attacca.
Alcuni siti hanno comunque spezzato più di una lancia a favore della Mela argomentando che in passato l’imposizione di drastici cambiamenti non ha frenato il successo dell’azienda. Col passaggio dai vecchi connettori a trenta pin al connettore lighting per l’iPhone e iPad, i produttori di cavi e dockstation hanno dovuto aggiornare la propria produzione e dopo le lamentele iniziali si sono adattati.
Il verdetto è che dalla Apple voglio e mi aspetto di più. I nuovi prodotti mi hanno deluso. Perchè in passato la stessa Mela mi ha abituato bene, perchè mentre la Samsung sforna smartphone impermeabili Tim Cook mi vuole mettere al polso un orologio che segna l’orario per sole 18h di fila. Insomma tirando le somme: bravi ma non si applicano.