In un momento così concitato per il nostro paese, diviso tra il sì e il no per le unioni civili e ancora un po’ insofferente nei confronti delle coppie LGBT, YURY vuole dare il suo apporto. Nel mondo naturale, i rapporti gay sono all’ordine del giorno.
Esiste l’omosessualità nel mondo naturale? Certo che esiste. Ma come è vissuta tra gli animali? Con gazzelle comari che lanciano sassi e improperi a una coppia di vecchi leoni gay scostumati? Non esattamente. Negli ultimi anni sono stati rilevati molti casi di organismi che stringono unioni con esemplari dello stesso sesso, anche tra grandi mammiferi, seppure portatori sani di un disperato bisogno di accoppiarsi per portare avanti la specie.
La lucertola ermafrodita
Esistono anche animali per cui la copula omosessuale è vita. Un esempio su tutti l’Aspidoscelis uniparens, una lucertola che si riproduce tramite la partenogenesi, un processo in cui non è strettamente necessario che uno spermatozoo fecondi le uova. Il sauro in questione presenta individui di solo sesso femminile, degli ermafroditi insufficienti: non hanno bisogno della classica riproduzione sessuata per poter generare una prole, ma hanno comunque bisogno di un partner.
Il tutto è gestito dagli ormoni, con andamento alternato. Prima aumenta l’estradiolo che accresce le ovaie e la femminilità, poi subentra il progesterone, a causare comportamenti prettamente maschili. L’ovulazione è innescata da una copula omosessuale tra due lucertole aventi in quel momento i due cicli ormonali opposti. Chi sarà in balia dell’estradiolo diventerà la futura mamma, e con un’altra mamma porterà avanti la specie.
Tali lucertole “arcobaleno” praticano questo tipo di riproduzione per una precisa necessità, la stessa che accomuna tutte le femmine di ogni specie – avere accanto l’uomo perfetto – esigenza a cui loro hanno fatto fronte semplicemente diventando esse stesse l’uomo perfetto. Una volta maschio, una volta femmina: si fottano ciclo e parto tutti da un lato, si fa un po’ per uno. Ma esistono anche alcuni organismi, ben più evoluti dei sauri, che si legano a partner dello stesso sesso. Le specie in cui si sono riscontrate pratiche omosessuali sono circa 1500, tra volatili e mammiferi.
La love story dei pinguini di New York
Tra gli uccelli sono registrati moltissimi fenomeni di questo tipo, dai gabbiani ai cigni, ma anche agli albatri di Laysan, o Phoebastria immutabilis. Molto spesso questi grossi volatili hawaiani formano delle coppie di sole femmine che si impegnano nella nidificazione allo stesso modo dei genitori canonici. Da uno studio del 2007 è emerso che ben il 31% della popolazione era formato da coppie omosessuali.
Anche i pinguini possono formare coppie gay: diversi casi sono stati registrati nella specie del pinguino imperatore, quello più eclatante in cattività, nel Central Park Zoo di New York. Due pinguini antartici (Pygoscelis antarcticus) hanno stretto un legame profondissimo, tanto da avere dei veri e propri rapporti sessuali e rifiutare l’attenzione degli esemplari di sesso diverso. Per non parlare dell’abbellimento della loro parte di recinto, in nome del proverbiale buon gusto.
Silo e Roy, questi i loro nomi, hanno persino tentato di covare goffamente dei sassi e rubare uova alle altre coppie, sino a quando lo staff dello zoo non gliene ha affidato uno vero. Il particolare duetto ha portato a termine la cova nel migliore dei modi, facendo poi crescere il loro pulcino forte e sano.
I pinguini sono animali decisamente volubili, non si fanno nessun problema a cambiare partner dopo alcune stagioni riproduttive. Proprio Silo, successivamente all’esperienza con Roy, ha fatto tranquillamente coppia con una femmina. Come si può evincere dal confronto tra la partenogenesi delle lucertole con la love story newyorkese, non tutti i processi riproduttivi omosessuali si configurano nella stessa maniera.
Il bonobo lo fa per passione
Creature come i bonobo, Pan paniscus, sono primati estremamente intelligenti che creano strutture sociali articolate, normalmente matriarcali, dove il sesso, oltre che una funzione riproduttiva, ne ha anche una ricreativa, proprio come per gli esseri umani. Questa forma di copula aiuta la comunicazione e la distensione all’interno del gruppo, e a volte avviene tra bonobo delle stesso sesso.
Oltre che per distendere i nervi, gli atteggiamenti “diversamente etero” vengono adottati da alcuni animali giovani o inesperti per fare pratica prima dell’avvicinarsi della stagione riproduttiva. Come i maschi di giraffa, che per non sfigurare con le femmine si esercitano con altri maschi nelle pratiche di corteggiamento.
Sono solo alcuni esempi di animali che hanno intrapreso vie meno convenzionali. Potremmo continuare citando leoni, delfini e anche ovini, senza contare che fino all’8% dei montoni domestici può formare legami solo tra maschi, comportandosi come una coppia ma senza riprodursi.
Sia essa il risultato dell’evoluzione, di moduli comportamentali, devianze, scelte sociali, bisogno di ripararsi dal freddo, l’omosessualità nel mondo animale non è una rarità. Magari non aiuterà a raggiungere il fine ultimo di ogni organismo, cioè la riproduzione, ma evidentemente non disturba il normale equilibrio naturale o l’evoluzione delle specie.
Su un tema che nel 2016 non dovrebbe neppure più creare controversie, la natura sottolinea le differenze tra animale e uomo: le prima è che gli animali sono liberi per davvero.