La storia del cinema ci insegna che i titoli di testa hanno un valore eccezionale. Dallo scorrere dei nomi di chi ha lavorato al film, infatti, è già possibile capire a cosa stiamo andando incontro. Ne abbiamo selezionati 9 per voi! Rock, cult, storici, disturbanti e chi più ne ha più ne metta! I9diYURY presenta: MOVIEMIX ch.2.
Da Se7en a Drive, da I’m a Cyborg but that’s Ok a Uccellacci e Uccellini: rigorosamente in ordine sparso, eccovi i9diYURY in versione MOVIEMIX che, per il secondo capitolo della videorubrica ospitano la nostra selezione dei nove titoli di testa più fighi.
Parafrasando la pubblicità di un noto pennello: “Per un film svarionato ci vogliono titoli di testa svarionati!“. Tre musicisti rock disabili di Ostenda (Belgio) sono alla ricerca di un batterista per la loro band. Ecco dunque nei titoli di testa i “The feminist” (i tre folli della band) in una sequenza che si svolge al contrario. Che trip. Scorretto, violento, crudo e a tratti disgustoso: una roba da Angolo del disagio. Magari ne parleremo più avanti…
Il biopic di un personaggio tanto strampalato come l’anarchico showman americano Andy Kaufman, non poteva che avere dei titoli di testa altrettanto strampalati e brillanti. Uno straordinario Jim Carrey (probabilmente una delle sue migliori interpretazioni) invita lo spettatore ad andarsene dalla sala già all’inizio del film: “Grazie moltissimo!“.
Orgasmico film, orgasmici titoli di testa. Le travagliate vicende di un pilota d’auto/stuntman/meccanico (Ryan Gosling) che si trova a dover combattere con il mondo per difendere un amore impossibile. Un noir d’altri tempi, riprese “camera car” allucinanti e ogni sequenza diretta da Refn ha l’effetto di un delizioso colpo di pennello. Los Angeles in notturna, ampie panoramiche sulle luci della città, il “pilota” che guida la sua auto accompagnato dal sound anni ’80 di “Nightcall” by Kavinsky. Premio alla miglior regia a Cannes 2011. Imperdibile.
Se non state muovendo il culo sulla sedia a tempo di musica siete proprio dei quaquaraquà…”The only time i feel allright is by your sideeeeee“, canta a squarciagola “Il Conte” (Philip Seymour Hoffman) sulle note di “All day and all of the night” dei The Kinsk. La storia di una nave-radio pirata che trasmette abbondanti dosi di Rock ‘n’ Roll nel Regno unito del ’66 quando più che 45 minuti di “musica leggera” non passano in convento. Cast strepitoso, soundtrack splendida, grande regia. Che altro?
Definire questo film “storico” è riduttivo. Inserito nella classifica dei migliori 100 film statunitensi (inizialmente al settimo posto poi slittato al diciassettesimo), Il laureato racconta il ritorno a casa del giovane rampollo di buona famiglia Benjamin Braddock (Dustin Hoffman) appena finito il college. Lo aspetterà la famosa “Mrs. Robinson“, pronta a fargli battere il cuore. Cosa c’è di meglio di un bel piano-sequenza accompagnato da “The sound of silence” di Simon & Garfunkel per iniziare un film?
“Branca, branca, branca…!“. La canzone che accompagna i titoli di testa di questo capolavoro di Mario Monicelli sono famosi e proverbiali almeno quanto il film stesso. Un Vittorio Gassmann mai così spassoso ci accompagna alla alla presa di possesso del feudo di Aurocastro in Puglia. Nel film c’è anche un po’ di Genova, con i titoli di testa disegnati da Emanuele Luzzati.
Le atmosfere lugubri e raccapriccianti del film di Fincher sono le stesse dei titoli di testa dal film, tanto inquietanti quanto belli. Dai… sul serio vi devo raccontare che cos’è Se7en?
Lo schema classico del film pasoliniano: viaggio nell’allegoria (sociale, politica e religiosa) e nell’onirico. Un must. Totò e Ninetto gironzolano per le campagne circostanti a Roma. Durante il loro vagare incontrano un corvo. Come viene precisato da una didascalia: «Per chi avesse dei dubbi o si fosse distratto, ricordiamo che il corvo è un intellettuale di sinistra – diciamo così – di prima della morte di Palmiro Togliatti». Tanto per intenderci. Splendidi titoli di testa “filastroccati” e cantati da Domenico Modugno.
Dall’acclamato regista di Oldboy eccoci alla favola coloratissima di Young-goon, giovane ragazza che comincia a credersi un robot e viene chiusa in una casa di cura. Una storia d’amore particolarissima, divertente e intelligente. I titoli di testa del film si fondono con gli elementi presenti nelle inquadrature… mai scelta fu più azzeccata!
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