Il nostro Presidente, con la “P” rigorosamente maiuscola, ha in mente per il futuro della Liguria grandi progetti: meno parchi, più cemento. Con tutta l’umiltà del caso, YURY ha deciso di sottoporre altre nove incredibili trovate per ripartire alla grande e lasciarsi il passato peggiore alle spalle.
Governare una regione è cosa assai difficile. Solo problemi, difficilmente soluzioni. Questo a meno che chi riveste il ruolo di Presidente non abbia un intelletto che dir sopraffino è dir poco e che dalla sua magic ball delle idee riesca a tirare fuori trovate rivoluzionarie, incredibili e mai banali o sbagliate. Ammetto di aver mal giudicato inizialmente Giovanni Toti, ma poi, tra una replica di Studio Aperto e le sue dichiarazioni sempre taglienti, l’ho rivalutato e sono stato folgorato sulla via del Fereggiano, ehm, di Damasco.
Per farmi perdonare questo mio periodo di perdizione, ho deciso di proporre al nostro altre nove idee, sulla scia del “Più cemento, meno parchi” che mi ha illuminato e fatto cambiare idea su Giovannone regionale.
1. Più anziani, meno giovani
Giovani, giovani, giovani ovunque. Se si prende un autobus come il 15, il 17 o il 42 verso l’ora di pranzo si viene travolti da un mare di zaini, brufoli, capelli unti e amori adolescenziali. Over 60? Davvero pochi. In uno di questi pomeriggi autunnali mi sono ritrovato dunque a pensare a tutti i membri dell’ufficio stampa della Regione che, qualora il trend rimanesse questo, si ritroveranno presto a non potersi vantare di essere tra le regioni più vecchie d’Italia. E si sa, senza essere i “più… d’Italia”, con i puntini che possono rappresentare qualsiasi cosa, non si va da nessuna parte. Il futuro? Pensiamo al presente, piedi ben ancorati al terreno, dannati sognatori! Torniamo la regione più vecchia d’Italia, ma che dico, del mondo!
2. Più lavoro minorile, meno scolarizzazione
Il problema dei sognatori e dello sguardo continuamente fisso verso il futuro non riguarda solo l’età media della nostra regione. In Liguria c’è un alto, anzi altissimo, tasso di studenti. Si calcola che alcune scuole, pubbliche, elementari abbiano addirittura alzato il numero di classi. Questo cosa vuol dire? Meno forza lavoro, più poveri (chi manderebbe i propri figli alla pubblica, potendo servirsi della scuola privata, ops, paritaria?). Basta con queste generazioni di nullafacenti, l’inverno sta arrivando, le case avranno bisogno di chi pulirà i camini. Facciamo tornare i nostri figli a lavorare. Per noi, per la Liguria, per Toti.
3. Più taxi, meno autobus
Siamo nel 2015. Ancora, davvero, crediamo alla condivisione dei momenti e degli spazi? Ancora ci preoccupiamo di inquinamento, smog e simili? I millenials non hanno più voglia di esperienze condivise, l’economia deve girare: basta agli autobus lunghi e pieni di gente. W i taxi, possibilmente con un unico passeggero. Arriva quando vuoi tu, ti lascia dove vuoi tu. Il tuo autobus lo fa? Non credo proprio.
4. Più strisce blu, meno strisce bianche
Basta con questa eterna lotta tra destra e sinistra. Possono e devono esserci più punti d’incontro. Il primo potrebbe essere sulla gestione delle strisce blu. PARCHEGGI BLU A MANETTA. Quanto è gratificante sentire il tintinnio delle monete che cadono nel parchimetro blu mare? Quanto ci si sente in pace con se stessi a sapere d’aver contribuito a rendere più gonfie le casse della nostra città (e non solo), senza rinunciare poi a così tanto? I parcheggi bianchi sono da accattoni, parcheggiare gratis è così vintage… Solo parcheggi a pagamento, ogni cittadino deve fare la propria parte.
5. Più pestaggi, meno pesto (a meno che non sia senz’aglio)
Chi sostiene che la solidarietà sia un concetto di sinistra, beh, non ha capito poi molto. Il cosiddetto “schiaffo educativo” è quanto di più utile per le nuove generazioni, che abbiamo già visto come siano sulla via di perdizione. Poco importa se alla parola “schiaffo” si sostituisce “calcio”, “pugno” o “manganellata”, l’importante è che sia educativo, porco Diaz! Ah, e a proposito di solidarietà: vogliamo parlare di quanto sia fastidioso il pesto, con la sua forte presenza d’aglio, che impedisce la becciata libera nelle piazze liguri? Basta al pesto, a meno che non sia senz’aglio.
6. Più Novi Ligure, meno Pietra Ligure
Il mare ha stufato. Bisogna stare attenti all’alga assassina, alle insolazioni, alla sabbia che si appiccica ovunque, ai giovani nullafacenti che urlano e giocano a palla. Quanto potrebbe essere più edificante una bella full immersion non nei fondali marini, ma nella storia della bicicletta? Il Museo dei Campionissimi saprà rilassarvi come ore e ore sul bagnasciuga non riusciranno mai a fare. Riprendiamoci ciò che ci spetta, cediamo ciò che è superfluo. In barba al Piemonte.
7. Più cliniche, meno ospedali
Così intento a cementare i parchi, il ligure non avrà più tempo per le lunghe code dal medico di base e per le infinite liste d’attesa negli ospedali. Le uniche liste che gli si confanno sono quelle per i tavoli delle discoteche della riviera, e per ovviare alle proprie antiestetiche borse sotto gli occhi non dovrà che strisciare l’American Express Gold e affidarsi al luminare della clinica privata: comfort, belle fighe, SKY tv e sei fuori in giornata.
8. Più Milva, meno Ilva
Il problema della Liguria è che non sa focalizzarsi sulle questioni davvero, davvero serie. L’Ilva è solo un caso, ma vi pare sia corretto discutere continuamente di una fabbrica? Dai… Concentriamoci sui problemi che davvero affliggono la gente, concentriamoci sull’arte, concentriamoci sul quotidiano. Possiamo definire Milva la più grande artista italiana? Discutiamo di questo, gentilmente!
9. Più strisce bianche, meno verde
Il riciclo sta alla base della società, inutile prendersi in giro. Le strisce bianche che leveremo da per terra a favore delle strisce blu, potranno comodamente essere riutilizzate per scopi ricreativi nei migliori privé della regione, tra un Dompe e l’altro. Su una cosa non si transige: il verde assolutamente no, né nei parchi, né nelle cartine. Solo nelle bandiere della Lega, dai!
Se qualcuna di queste cose fosse di competenza dei comuni e non della Regione, beh, sono sicuro che il nostro Giovannone saprà di certo come intercedere con i sindaci liguri per farli rinsavire e ristabilire l’ordine nella terra del caos.