Fan di Elio e le Storie Tese, o meglio, fan della buena musica. Il Trio Bobo sta per salire su un palco vicino a voi: a La Claque di Genova si preannuncia un primo aprile con pochi pesci (anche se con certi mattacchioni c’è da aspettarsi un paio di burle divertenti) e un concerto imperdibile.

Telefonata di qualche tempo fa con un amico, musicista professionista. “Sono appena uscito da un concerto. Sono sconvolto, non ci ho capito niente!” “Una merda?” rispondo io con eleganza. “No, una figata incredibile” dice lui, prima di spiegarmi che la sezione ritmica di Elio e le Storie Tese (di cui siamo entrambi cultori da tempo) forma col Gran Maestro Alessio Menconi, uno dei migliori chitarristi italiani in circolazione, un simpatico terzetto di extraterrestri sulla cinquantina: il Trio Bobo.

Faso (basso), Christian Meyer (batteria) e Menconi, che nel corso della sua ancor giovane carriera ha collaborato con gentaglia tipo Billy Cobham e Paolo Conte, per citarne due a caso, girano per i piccoli locali della penisola da una quindicina d’anni. Di Elio e le Storie Tese si possono dire tantissime cose. A me viene in mente come sia rarissimo trovare una band italiana che riesca a dividere e allo stesso tempo unire come fanno gli “Eelst”. Prendete 100 persone che li conoscono e abbiano una minima idea di cosa significhi prendere in mano uno strumento, senza necessariamente saperlo suonare bene. 50 saranno fan, probabilmente sfegatati, e 50 no, probabilmente in difficoltà ad ascoltare quasi tutto il repertorio. Di sicuro però, 100 su 100 diranno “ragazzi, saper suonare così è un sogno”.

Ma non stiamo parlando degli Elii, bensì della loro sezione ritmica, il loro cuore pulsante, liberato delle liriche del loro frontman, impegnato assieme a Menconi in uno sforzo strumentale di livello astronomico. Un pezzo come questo suonato dal vivo non può che lanciare in un lungo, coloratissimo trip, il mio amico aveva ragione.

Il Trio Bobo live è una serissima lezione di jazz-rock, mediata da intermezzi-cazzeggio. “Suono con loro perché Menconi è scarso ma molto ricco e Faso è l’unico con la sala prove”, ama ripetere Meyer. “Pensavo che mi avessero chiamato perchè volevano fare un trio pelato-capellone-pelato”, dice spesso Faso, con l’aura di rinfrescante idiozia che si porta dietro in ogni cosa in cui si impegna, dalla musica alla radio alle telecronache delle partite di baseball MLB.

La scaletta è presto fatta: “abbiate un po’ di pazienza, iniziamo coi pezzi nostri che fanno schifo poi facciamo le cover che sono belle”. Con tanta improvvisazione in mezzo, e ci mancherebbe altro. Se come me siete affascinati ma non ferratissimi su fusion e progressive (non spaventatevi, è solo musica) ma ci sballate a vedere e sentire tre maestri del groove che impazzano su un palco, il Trio Bobo è un’occasione irripetibile, senza mezzi termini.

Dopo for wALL, Mecna e tanto altro, La Claque di Genova continua a piacere molto a YURY. Appuntamento a venerdì primo aprile, ore 21, biglietti a 15 Euro, noi ci saremo.

EVENTO https://www.facebook.com/events/1674197316181602/

LA CLAQUE http://www.laclaque.it/HomeLaClaque.aspx

TRIO BOBO https://www.facebook.com/triobobo

Trio Bobo in concerto a Genova: non solo il cuore pulsante di Elio e le Storie Tese ultima modifica: 2016-03-30T11:46:30+00:00 da Mattia Cutrone