Proprio come Dave Grohl in Sonic Highways, YURY si fa promotore della musica underground, quella senza il grano e i riflettori delle major, ma con tanta voglia di proporsi e di produrre musica di qualità. Così vi raccontiamo di Uli e del suo ukulele, nella prima di una lunga serie di house gig organizzate da Wasabi Produzioni, un modo alternativo per godere appieno di un live, quasi come a casa tua.
Di recente ho avuto il tempo per guardare Sonic Highways, la serie tv targata HBO ideata, scritta e girata da Dave Grohl. In otto puntate l’ex batterista dei Nirvana e frontman dei Foo Fighters ci porta in pellegrinaggio verso le capitali della musica americana presentandoci luoghi e artisti storici. Ma il vero apice lo raggiunge accompagnandoci a esplorare le scene underground che hanno regalato nuova linfa vitale alla musica americana e non solo. I movimenti punk di Washington D.C., le garage band del deserto californiano da cui sono poi emersi i Kyuss, senza dimenticare il grunge nato nel sottobosco di Seattle e arrivato in cima alle classifiche.
Contemporaneamente sono stato invitato (lucky man) dagli amici di Wasabi Produzioni ad assistere a un ”secret house gig”, un concerto casalingo. Protagonisti della serata: Uli & The Tripmakers, reduci dall’esibizione della sera prima ai Giardini Luzzati di Genova. Lo spettacolo, realizzato anche per promuovere l’EP omonimo, è stato un bellissimo regalo. La voce straripante di Alice Protto (in arte Uli), la sua magnetica verve interpretativa, gli arrangiamenti ispirati al blues e alla psichedelia di stampo beatlesiano. Insomma uno show di livello, in casa, a Genova. Se non volete credermi sulla parola, cliccate qui giù e fidatevi delle vostre orecchie.
Ma andando oltre lo show in quanto tale, sono rimasto colpito dall’organizzazione della serata. Un gruppo di ragazzi con idee e dedizione, capaci di adattarsi alla situazione attuale. In un momento in cui è globalmente difficile portare avanti le proprie iniziative, per il mondo della musica non prodotta dalle major sembra non esserci via d’uscita. Eppure la storia della musica, narrata in maniera eccellente da Dave Grohl in Sonic Highways, ci insegna che proprio dai contesti più depressi e senza prospettive possono nascere grandi movimenti culturali, grazie all’impegno e alla passione.
“Ho sempre pensato che le rivoluzioni inizino a casa. Fai le cose nel modo in cui vuoi farle. Crei una cultura. E, col tempo, questa può esplodere”.
Bruce Pavitt, co-fondatore della Sub-Pop (Da Sonic Highways)
Per questo motivo sono importantissime persone come Uli (qui il suo EP online) e i ragazzi di Wasabi. Smuovere le acque paludose, organizzando eventi come questo, permette di promuovere gli artisti emergenti e di qualità in contesti che coccolano chi ne fruisce. E poi Uli è davvero brava, una cantautrice, un’attrice, una vera artista con uno stile unico.
“A me piace chiamare quello che scrivo e canto Alien Folk, non nel senso strettamente marziano del termine, ma nel senso di ALTRO. È la musica tradizionale del mio personalissimo pianeta”.
Ma perché Uli?
“U è il prefisso delle cose impossibili, delle Utopie, dei luoghi che non esistono.
Uli è Ali venuta da un luogo che non esiste e da un tempo impossibile.
Una capriola su se stessi”.
Ovviamente quello di Uli e delle sue house gig è solo un piccolo esempio, ma se replicato potrebbe mandare un messaggio importante: supportiamo la musica underground! Aiutiamo chi sceglie di ospitare artisti nei propri locali. Diamo loro la possibilità di far nascere e crescere un movimento musicale come quello che negli anni ’60 portò ai fasti i cantautori della Scuola genovese. Chissà che non ne esca fuori un nuovo De Andrè.