Cantautore polistrumentista e ambientalista allo stesso tempo. Uno stile da gran figo surfista e da affascinate sciamano pieno di lustrini pelosi, bracciali sontuosi e tattoo strani . Lui è Xavier Rudd musicista che ha iniziato la sua carriera nel lontano 2000 in Australia. Un mix di yidaki (didgeridoo), svariati strumenti a corda, stompbox, armonica a bocca, percussioni varie e voce, tutto assieme un po’ come un vero e proprio one man band. Oggi invece ha unito musicisti da tutto il mondo ed è diventato Xavier Rudd and the United Nation, una vera e propria band.

 

xazier ruddNella terra di canguri, koala, wombat e kiwi (l’animale) nasce, in un paesino affacciato sull’Oceano Pacifico, Xavier Rudd, leva ’78. Come un bimbo normale frequenta la scuola e sempre come un adolescente normale forma la sua prima band Xavier Rudd and the Hum. Sentendo la sua musica si notano subito le influenze di grandi artisti mondiali come Ben Harper e il più vecchiotto polistrumentista David Lindey. C’è da dire però che il signor Rudd ha stupito l’Australia, il nord America e poi tutto il mondo per il suo stile, la sua genialità e la sua abilità suonare più strumenti assieme ed estasiare le masse con un suono caldo, rilassante e movimentato con un pizzico di folkrock blues e rock alternative.

All’età di 23 anni esce il suo primo album solista intitolato To Let, pieno di riferimenti alla natura e testi decisamente impegnati riguardo a temi ambientali, come mostra anche il suo sito ufficiale. Canzoni come “Timber and Wood” e “Conceal Me” confermano le sue doti magiche da polistrumentista e la sua voce dal timbro pulito e semplice, ma anche espressivo e aggressivo. In “Timber and Wood” i suoi tre didgeridoo suonano e scandiscono il tempo assieme alla sua chitarra, che presenta un’0armonia di sottofondo molto piacevole e decisamente folk blues.

Xavier Rudd continua a scrivere e suonare, suonare e percuotere tamburi e altre percussioni, cantare e far pernacchie e sputare dentro i didgeridoo, senza apparire un fenomeno da baraccone con mille strumentini al seguito, ma cavalcando l’onda come un vero surfista australiano. Cerca collaborazioni e divulga la sua musica continuando a inserire nel suo stile atmosfere e armonie ispirate alla natura, con una fantastica stesura dei testi delle canzoni. La canzone “Fortune Teller” (che molti scambieranno per una canzone di Ben Harper), dal suo terzo album del 2005 Food in the belly, descrive un artista completo con una carica incredibile e un animo potente, una chitarra dal suono cadenzato e molto ritmico e una voce piena, profonda e forte con tanti altri strumenti e strumentini di conorno.

Passano gli anni e continua la sua vita da musicista. Inserisce nelle sue canzoni chitarre decisamente dal suono più elettronico, senza distaccarsi però troppo dagli albori della sua carriera, mantenendo così quel fascino pulito e semplice della sua chitarra acustica e il suono inconfondibile del didgeridoo. Nel 2008 produce il suo quinto album molto particolare e introspettivo, dal gusto grintoso e scuro, intitolato Dark shade of blue. Ha sonorità decisamente più da rock band, riffoni di chitarra e batteria con tempi in quattro quarti e in levare. La canzone “Up in flame” descrive bene questo stile in parte riqualificato.

Siamo nel 2012, la fauna ritorna a risplendere come se fosse subito primavera, assieme alla natura che emette i suoi suoni più fantastici: rumori di animali, pioggia, sottobosco e voci aborigene. Xavier Rudd prende tutto questo e lo inserisce nella sua musica e nelle sue canzoni creando un album rilassante dal titolo Spirit Bird, facendo rispecchiare, come già dimostrato, il suo vero attaccamento alla madre terra. Un album che sembra un inno alla natura molto ben riuscito, con canzoni come “Lioness eye”, dal suono decisamente disco grazie alla fantastica interpretazione e tecnica nel suonare il didgeridoo, e ”Follow the sun”, ballad dal suono ritmato grazie a una semplice chitarra, un’armonica a bocca e una voce ipnotizzante.

Il nono album, uscito il 17 marzo 2015 e intitolato Nanna, fa allontanare Xavier Rudd dal suo progetto di solista unendo così musicisti di tutto il mondo: indigeni d’Australia, persone da SudafricaIsole SamoaPapa Nuova Guinea e Germania, sopratutto per far capire il suo pensiero cosmopolita in cui il mondo può collaborare tutto assieme. Crea così i Xavier Rudd and The United Nations una vera band dal suono decisamente molto più reggae, di cui lui fa da frontman. Rimane intatto il suo attivismo per la tutela dell’ambiente e in più per i diritti degli aborigeni d’Australia. Il singolo “Come people” mostra Xavier Rudd come un frontman ben rodato, dopo i parecchi anni di vita da solista e denota un cambiamento di stile musicale abbastanza importante ma decisamente più reggae e più commerciale. La sostanza però è sempre la stessa, la sua musica trasmette tanto sia dal punto vista sonoro che dal punto vista empatico.

YURY ne consiglia fortemente l’ascolto e inoltre, un po’ come dice Xavier Rudd in “Come People” (traducibile con “Venghino Venghino Signori e Signori“), consiglia a tutti di vederlo e sentirlo dal vivo, magari l’8 luglio a Sestri Levante, visto che sarà ospite al Mojotic Festival 2015.

Xavier Rudd, da one-man band a frontman ultima modifica: 2015-07-08T16:48:47+00:00 da Glauco Flori