Prima del cenone, dei brindisi, dei botti, dei bagordi e dei postumi di Capodanno, ci regaliamo l’ultimo articolo del 2014: sono gli YURY Awards 2014, la sintesi di tutto il lavoro svolto dalla nutritissima redazione di YURY magazine. Per ognuna delle nostre categorie, ecco, secondo noi, chi sono stati il personaggio e il prodotto/creazione dell’anno. Buona lettura, auguri di buon anno e seguite, supportate e criticate YURY anche nel 2015. Il razzo è soltanto appena partito.
Anche per YURY è giunto il tempo, a fine 2014, di tirare le somme di quello che è stato il nostro anno. In realtà parliamo di soli 9 mesi (praticamente una gravidanza) dato che il nostro astronauta è decollato alla volta del pianeta uomo nello scorso marzo. Una cavalcata avvincente, una crescita continua, di numeri, persone ed entusiasmo. Un progetto che iniziato quasi per… “noia” e che pian piano, grazie all’assiduo lavoro dei fondatori e grazie soprattutto alla passione di tutti i contributori, è diventato una realtà consolidata, pronta ad affrontare con maggiore consapevolezza e rinnovata carica dirompente le fatiche del nuovo anno.
Tante le novità e le sorprese che vi attendono nel 2015 di YURY. Nel frattempo, ecco il bilancio del nostro lavoro in ognuno dei temi che abbiamo trattato, più qualche piccola new entry (anticipazione?): questi sono gli YURY Awards 2014, divisi nei due premi “Miglior persona/personaggio” e “Miglior prodotto/creazione“. Il meglio del meglio di YURY, nel format di cui più abbiamo abusato: #i9diYURY (godeteveli, sono gli ultimi del 2014…). Quindi, lasciatelo declamare anche noi, “and the winner is…“:
Per la scienza è stato un anno spaziale e di questo noi di YURY siamo felicissimi, basti pensare che nel 2014 sono stati annunciati 715 nuovi pianeti da Kepler, quattro volte tanti quelli scoperti nel 2013.
Miglior “traguardo”. La star indiscussa di questo 2014 è stata sicuramente la missione spaziale dell’ESA, che ha come protagonista la sonda ROSETTA: ha iniziato la sua difficile missione il 2 marzo 2004, per concluderla con grande successo il 12 novembre 2014, sganciando il piccolo lander Philae sulla superficie della cometa 67P/Churimov-Gerasymenko. Un applauso al controllo missione di Darmstadt, che ha portato per la prima volta l’uomo alla conquista di una cometa.
Miglior personalità. Visto che il primo YURY awards per la scienza è stato dato all’esplorazione spaziale, il secondo lo consegniamo a JOHN O’KEEFE e ai cugini MAY-BRITT ed EDWARD MOSER, che hanno vinto il premio Nobel per la medicina e la fisiologia 2014, per aver fatto luce e chiarezza sui neuroni GPS, ovvero il nostro sistema di navigazione interno che ci permette di muoverci in spazi complessi nel modo più agevole, facendo mappe mnemoniche accurate di quello che ci circonda.
Migliore street artist dell’anno: ETNIK. Quest’anno ha consolidato ancora di più la sua esperienza partecipando ai principali festival ed eventi di street art del paese.
Miglior progetto artistico: VEDO A COLORI. Riqualificazione reale di una vasta porzione di città (Civitanova Marche) attraverso la partecipazioni dei migliori artisti del momento. Mente e braccia del progetto Giulio Vesprini.
Miglior attore. La scelta più logica e forse scontata potrebbe ricadere su un Matthew McConaughey in ascesa continua dopo i successi di True Detective, Dallas Buyers Club (con Oscar allegato) e Interstellar. Tuttavia, a noi di YURY piacciono le scelte meno ovvie, quindi il vincitore di quest’anno è ANDY SERKIS. Istrione e funambolo della tecnologia Blue Sceen, con la sua prova di recitazione in Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie ha confermato quello che aveva già dimostrato al mondo con la trilogia del Signore degli Anelli: essere un attore da chroma key è un’arte. Forse ancor più articolata e difficile che la recitazione tradizionale. Chapeau.
Miglior attrice. Qui, invece, ci adeguiamo eccome a quella che è forse la scelta più gettonata. Non si può fare altrimenti. SCARLETT JOHANSSON. Bella come la Venere del Botticelli, sogno erotico di adolescenti e anzianotti e ormai confermatasi come attrice di primo piano. Nello spazio di uno starnuto (tra la fine del 2013 e il 2014): Don Jon; Under the skin; Chef; Her; Captain America: The Winter Soldier; Lucy. Riepilogando: bellissima, brava, hot, stacanovista. What else?
Miglior film. Grande successo a Cannes e campione d’incassi in Francia, MOMMY è il film rivelazione dell’anno. Un folgorante cocktail di urgenza narrativa, ricerca stilistica e recitazione visceralmente sopra le righe. Il regista, Xavier Dolan, ha solo 25 anni, ma sta già diventando un fenomeno mondiale.
Miglior artista. DAVE GROHL. Scontato. Sonic Highways, la sua (e dei Foo Fighters) serie di documentari di cui abbiamo parlato anche qui su YURY, è uno dei servizi migliori che si possano fare al mondo della musica di oggi.
Miglior album. ROYAL BLOOD (nome del disco e della band). Rivelazione assoluta. E per una volta le classifiche di vendita rendono giustizia: miglior debutto rock britannico negli ultimi 3 anni, con un disco registrato alla vecchia maniera (ne parleremo presto). E dal vivo? Sembrano 4, sono in 2! Guarda il video.
Miglior mostra. FRIDA KAHLO E DIEGO RIVERA. Per quanto per bellezza avremmo potuto scegliere Genua di Walter Vogel, già premiata per la sezione fotografia, è impossibile non mettere al podio Frida e Diego per il grande impatto avuto sul pubblico genovese, per il prestigio e per numero di visitatori.
Miglior artista. quest’anno ci ha regalato un vero movimento artistico che continueremo a tenere d’occhio. Anche in questo caso, per l’interattività con il pubblico e per il movimento che ha saputo creare attorno alle sue fotografie, scegliamo EMANUELE TIMOTHY COSTA, autore dei #Thousandpeople.
Miglior personaggio. Lo avevamo già ampiamente elogiato prima degli Emmy Awards, decretandolo vincitore morale, nonostante fosse ovvio e scontato il (meritato) canto del cigno di Breaking Bad. RUST, interpretato da MATTHEW McCONAUGHEY è certamente il personaggio più affascinante di quest’anno, nonostante la concorrenza fosse agguerrita. Regge, praticamente da solo, True Detective, da molti ritenuta la migliore serie del 2014. La consacrazione dopo aver fatto sfracelli sul grande schermo.
Miglior serie tv. Dovendo decretare una vincitrice del 2014, nonostante una vastissima scelta fra prodotti di qualità, ci sembra giusto premiare THE AFFAIR, il drama creato da Sarah Treem e Hagai Levi per la rete televisiva Showtime. Interessante sia nella struttura, grazie al doppio POV, che nella storia, che si appoggia sulle magistrali spalle di Dominic West e Ruth Wilson. Imperdibile.
Miglior personalità. Il premio per l’”Uomo Tech 2014″ va a MATT TAYLOR, Project Scientist per la missione Rosetta. Esageratamente cazziato per le pin-up sulla camicia che indossava durante la conferenza stampa riguardante la missione, è l’uomo che fece l’impresa, facendo atterrare una sonda (il modulo Philae) su una cometa per la prima volta nella storia.
Miglior prodotto. Il premio per il Tech Gadget 2014 va a BUNCH O BALOONS. Finanziato grazie a Kickstarter.com, da cui ha ricevuto fondi per quasi un milione di dollari è il gadget dell’anno per gonfiare fino a cento palloncini d’acqua in pochi secondi. Le battaglie di gavettoni in giro per il mondo non saranno più le stesse!
Miglior mostra fotografica. Walter Vogel – mostra Genua 1964-2014. Walter Vogel è un fotografo tedesco che per cinquant’anni ha fotografato Genova documentando i mutamenti della città. Questa mostra, passata in sordina a causa dei grandi nomi affiancati, è stata una vera sorpresa, un grande fotografo che è riuscito a descrivere con un tocco del tutto personale la vita quotidiana della città, soffermandosi in particolar modo sui caffè del centro storico.
Miglior fotografo.
“Siamo animali molto feroci, siamo animali terribili, noi umani. La nostra è una storia di guerra, è una storia senza fine, una storia folle”
SEBASTIAO SALGADO ha testimoniato durante la sua carriera di fotografo umanista quelle che sono state (e che sono) le più grandi sconfitte dell’uomo. I pozzi di petrolio incendiati in Medio Oriente e i genocidi del popolo africano sono solo due delle innumereboli denuncie che Salgado ha impresso su carta fotografica e che il regista Wim Wanders, insieme al figlio di Sebastião, ha accuratamente messo insieme per raccontarle su pellicola cinematografica. Questo viaggio con Salgado ci porta alla scoperta di quello che è “il sale della terra”: la gente. (Il Sale della terra di Wim Wenders e Juliano Riberio Salgado, uscito il 23 ottobre 2014).
Miglior libro. IL CARDELLINO, Donna Tartt. Donna Tartt ritorna dopo dodici anni di assenza e due premiatissimi libri all’attivo (Dio di Illusioni e Il Piccolo Amico) con un romanzo dalla struttura complessa e dall’ottima caratterizzazione dei personaggi. Indimenticabile il suo Theo Decker, tenero perdente.
Miglior autore. ELENA FERRANTE. Nel 2014 si è concluso il ciclo de L’Amica Geniale, con il quarto e ultimo volume Storia della Bambina Perduta, che ha definitivamente consacrato la scrittrice napoletana come una delle migliori penne italiane, sia in patria che all’estero (specialmente negli USA). Stile impeccabile, temi universalmente rilevanti. Imperdibile la sua visione dell’amicizia.
Auguri per un 2015 spaziale da tutti coloro che hanno prestato opera alla causa YURY magazine nel 2014! Continuate a seguirci, non sapete quel che vi aspetta.
[Margherita Basso, Nicolò Belmonte, Francesca Benelli, Bianca Bertazzi, Andrea Chiappino, Mattia Ciafardo, Tommaso Colloca, Eleonora Corica, Mattia Cutrone, Samuele Fioravanti, Glauco Fiori, Nicolò Isola, Walter Larteri, Veronica Elettra Marco, Tommaso Naccari, Enrica Orrù, Yorgos Papanicolaou, Andrea Pioggia, Marco Piva, Alessandro Pucci, Alessio Rocco Casareto Dal Verme, Andrea Romani, Gabriele Sanna, Filippo Schiavone, Francesco Senarega, Jacopo Troise, Davide Virdis, Ilcinemasecondome].